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F1, Eddie Jordan: “Mercedes e Ferrari hanno troppo potere”

L’imprenditore irlandese, fondatore della scuderia omonima, si è espresso sul momento della Formula 1 e ha parlato del potere delle scuderie più grandi. Ecclestone: “Senza il motore alternativo la F1 è morta”.
A cura di Vito Lamorte
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Eddie Jordan, ex capo della Formula 1 e del team omonimo, ritiene che i maggiori produttori hanno preso troppo potere all'interno del circus e le loro scelte peseranno per il futuro influenzando soprattutto i team clienti.Bernie Ecclestone e Jean Todt, rispettivamente capo della FOM e presidente della FIA, sono pronti ad agire provando a inserire nelle dinamiche del circus un motore indipendente se le proposte degli automobilisti non saranno soddisfacenti in termini di costi e di semplificazione del corrente V6. L'irlandese ha dichiarato: "Non mi piace quello che sta succedendo. Credo che, con tutto il rispetto che ho per Mercedes e Ferrari, hanno preso troppo potere. Dobbiamo ridare di controllo alle persone che amano team indipendenti perché sono loro la linfa vitale del nostro sport". Eddie Jordan ha continuato affermando: "Questa non è una mancanza di rispetto per questi grandi costruttori, ma questi vanno e vengono in Formula 1. Le squadre indipendenti come Williams sono il nostro sport. Nel giro di 10 anni saranno queste le squadre su cui possiamo contare davvero".

Ecclestone: "Senza il motore alternativo la F1 è morta"

Soltanto l’introduzione di un motore alternativo da affiancare al V6 ibrido in uso al momento potrà salvare la Formula 1. A lanciare questo allarme è Bernie Ecclestone al Welt Am Sonntag ma ormai lo ripete incessantemente da settimane: "Le gare di oggi sono noiose, il che è un male per lo sport. Molta gente infatti si collega per la partenza e poi spegne perché sa già che a vincere sarà la Mercedes. Di conseguenza mi piacerebbe dare l’opportunità ai team minori di montare un propulsore indipendente dotato di maggior potenza ma meno caro in modo da avere una competizione più viva. Al momento stiamo discutendo di quello che sarà il 2018 e se non dovesse essere raggiunto un accordo tra i costruttori sarà la FIA a dare la risposta definitiva. Non possiamo assolutamente lasciar morire il Circus".

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