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F1, Gp Australia: Impressioni sulla seconda gara

Red Bell sempre veloci ma fragili, Ferrari subito dietro ma solida, McLaren in crescita e Mercedes Gp in stand by. Questo ha fatto capire il circuito di Melbourne.
A cura di Roberto Ferrari
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Gp Australia, La Partenza con Alonso, Button e Schumacher che si toccano

Il risultato della seconda gara del mondiale 2010 è stato in parte falsato dalle condizioni climatiche prima del via che, con buona pace di Ecclestone, dello spettacolo e di chi voleva una Formula Uno meno noiosa, hanno regalato una sfida eccitante e piena di colpi di scena.

I valori in campo sono stati leggermente alterati, vedi soprattutto il secondo posto della Renault di Kubica. Se infatti non persistono dubbi sullo straordinario talento del ragazzo di Polonia, forti perplessità ci sono sulla vettura: la R30 appare solida ed affidabile ma a livello di performance complessiva si trova dietro a quattro monoposto (Red Bull, Ferrari, McLaren e Mercedes).

La McLaren è una vettura affidabile e veloce, la vittoria di Button è una dimostrazione di buona velocità, anche se al campione del mondo va dato atto di avere azzeccato la giusta carta del cambio gomme, ma la vera prova di forza l’ha compiuta Lewis Hamilton disputando una gara sempre al limite e molto veloce. Le vetture di Woking devono migliorare in qualifica dove pare che l’adattamento alle gomme più soffici sia ancora lontano.

Buona prova della Ferrari, Massa ha lamentato problemi sin dalle prove ed il suo distacco dal compagno in qualifica chiarisce l’idea sulla differenza in termini di velocità sul giro. Ha terminato davanti solo per il tamponamento che lo spagnolo ha subito al primo giro ad opera di Button e per mancanza di un ulteriore pit stop. Alonso ha regalato una prova da campione, è vero che poteva evitare il testacoda alla prima curva ma, solitamente, ha torto chi tampona (Button) e non chi viene tamponato, per il resto della gara gira con tempi velocissimi, addirittura più veloci di Vette.

La Red Bull dimostra di essere la monoposto più performante in condizioni di qualifica e gara, rimane da guarire il non difficile male dell’affidabilità ma la vettura e un Vettel in stato di grazia fanno paura.

La Mercedes non è a livello dei migliori, e questo lo avevamo capito, pecca di grip aerodinamico ed usura abbastanza le gomme. Sia la squadra che Schumacher hanno bisogno di qualche gara per ritrovarsi, nel frattempo accumulano punti e svolgono delle gare molto dignitose.

Williams e Force India sono le monoposto che si trovano subito dietro alle migliori, hanno piloti di valore e puntano a raccogliere le briciole ed i punti che i team più titolati lasciano per strada. Delude un po’ la Sauber, nonostante la pronta risposta della soluzione tecnica dell’ala in stile McLaren, la scuderia svizzera occupa sempre le retrovie e sembra aver perso la bussola.

I nuovi team hanno sempre distacchi abissali sul giro, ma nessuno si aspettava di meglio, fanno la loro figura dignitosa, soprattutto la Lotus, e stanno imparando. Ha destato molta sorpresa l’esultanza del box HRT quando Chandhok ha tagliato il traguardo, per una monoposto che non aveva effettuato neppure un metro di test è un risultato grandioso.

Roberto Ferrari

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