F1, Gp Australia: L’Angolo Tecnico
Grande sforzo e molte novità portate dai team al gran premio d’Australia nonostante nessuna monoposto sia rientrata nella propria sede. La vettura più osservata è stata la Sauber che ha introdotto il sistema F-Duct ripreso dalla McLaren. Si tratta di uno sviluppo pensato per permettere all’ala posteriore di stallare in rettilineo garantendo una maggiore velocità di punta sul dritto. La novità è stata testata solamente durante le prove libere, poiché la scuderia deve comprenderne prima il funzionamento, per poi introdurlo in gara. La presa d’aria si trova sulla fiancata sinistra mentre l’uscita, visibile dalla foto, passa attraverso la pinna sul cofano motore.
La Force India si è finalmente dotata dei flap mobili sull’ala anteriore introducendo, a partire dalle seconde libere, anche dei supporti verticali del musetto in stile Mercedes Gp.
La Ferrari ha optato per uno sviluppo aerodinamico sull’ala anteriore per una soluzione al posteriore che migliora il raffreddamento. Sull’ala anteriore, rispetto al Bahrain, sono state ridotte le dimensioni della bandella laterale, mentre sul cofano motore è stata ampliata la feritoia longitudinale maggiorando anche lo sfogo sottostante.
La Renault, come annunciato in precedenza, ha introdotto una nuova ala anteriore dotata di un flap rialzato con forma a profilo alare al termine del quale è stata introdotta una piccola paratia laterale. Novità anche al posteriore, nella parte terminale della carrozzeria, che adesso chiude maggiormente nella zona del doppio diffusore.
Novità anche sulla McLaren: dopo essere stata obbligata a modificare la parte centrale del profilo estrattore posteriore (riduzione dell’apertura orizzontale per introdurre il motorino di avviamento che veniva utilizzata per aumentare l’uscita dell’aria dal doppio diffusore). Ulteriore modifica sul flap esterno dell’ala anteriore: sono state eliminate le parti a coltello inserendo degli inserti arrotondati per rispettare la regola del raccordo di cinque millimetri nelle zone periferiche delle paratie.
Roberto Ferrari