F1, Gp Monaco: Webber domina la gara
Autentico dominio di Mark Webber e della Red Bull sul circuito di Montecarlo in occasione del sesto gran premio stagionale. L’australiano scatta dalla pole position e mantiene la testa della classifica per non lasciarla nemmeno in occasione dei pit stop, la sua è una gara che non conosce rivali, nemmeno il suo compagno di team Vettel riesce ad avvicinarsi ma completa per la Red Bull una splendida doppietta. La Renault di Kubica occupa la terza posizione sul podio e la casa transalpina piazza tre motori nelle prime tre posizioni. Quarto posto per Felipe Massa, davanti alla McLaren di Hamilton, quinto Schumacher che nel corso dell’ultimo giro, in regime di safety car, supera Fernando Alonso, la manovra dopo essere stata osservata dai commissati è stata giudicata irregolare ed il tedesco ha subito una penalità di 20 secondi, scendendo in dodicesima posizione.
Terminano nei punti anche Rosberg (8°) e le due Force India di Sutil e Liuzzi.
Gara movimentata con quattro ingressi della safety car a rimescolare le carte annullando il vantaggio di Webber, alla partenza Kubica parte male e viene superato da Vettel, Massa si avvicina all’esterno ma il polacco si trova in vantaggio di traiettoria nella prima curva e si piazza in terza posizione mentre Schumacher supera il compagno di team Rosberg. Gara neutralizzata già al primo giro: Hulkenberg (che non si accorge di avere danneggiato l'ala anteriore, foto nelle gallery), va sullo sporco sotto il tunnel e si schianta, safety car in pista e grande intuizione strategica della Ferrari che richiama Alonso ai box e gli monta le gomme dure. Lo spagnolo monta un diverso tipo di gomma, non dovrà più fermarsi (la F10 dimostra un grandissimo controllo sull’usura delle gomme, Alonso percorrerà 260 km con lo stesso treno) e in questa maniera recupera una ventina di secondi sui primi. Al 3° giro Button rompe il motore, i meccanici dimenticano una protezione in plastica sul radiatore, l’unità surriscalda ed esplode. Inizia la rimonta di Alonso che lotta abbastanza con la Virgin di Lucas di Grassi, complice i disperati tentativi di difesa del pilota, e quindi passa agevolmente Trulli (ma l’italiano, consapevole dell’inferiorità del suo mezzo, da vero gentleman non ostruisce la strada). Al 18° giro iniziano le soste ai box, la prima a rientrare è la McLaren di Hamilton che anticipa la sosta per non perdere troppo tempo nei confronti di Alonso in rimonta e riuscirgli davanti, contromossa esatta dei tecnici di Woking, subito seguiti da Massa, Barrichello, Schumacher Vettel (al 22° giro) e Webber al successivo.
I primi ritiri sono per le due Virgin al 24° giro mentre al 32° Barrichello, lungo la salita del Massenet, perde il controllo della monoposto, sospetta rottura della sospensione posteriore, e spettacolare incidente. Il brasiliano rimane al centro della pista, prima di uscire lancia il volante per strada che viene preso in pieno da una HRT, nel frattempo di nuovo safety car in pista. La vettura dei commissari tornerà di nuovo in pista dieci giri più tardi a causa dello spostamento di un tombino a Massenet, distacchi annullati ma nessuno impensierisce Webber che ad ogni ripartenza distacca Vettel.
Il tedesco oggi non poteva competere contro Webber, l’australiano quando è in giornata è imbattibile e a poco serve il giro più veloce in 1’15’’192. A tre giri dal termine spettacolare incidente tra Trulli e Chandhok, l’italiano entra all’interno, la HRT chiude e le vetture incrociano le ruote, la Lotus vola pericolosamente sulla HRT a pochi centimetri dalla testa di Chandhok e nuova safety car.
La vettura rientrerà ai box al termine dell’ultimo giro, i piloti proseguono fino al traguardo e le posizioni, almeno da regolamento, dovrebbero rimanere invariate fino alla linea. Schumacher però affianca Alonso all’uscita della penultima curva, lo supera nell’ultima e lo precede sul traguardo. Il pilota viene classificato al sesto posto ma il risultato è stato bloccato in attesa di una decisione da parte dei commissari di percorso.
Nel frattempo vi presentiamo la classifica finale, in attesa di quella definitiva:
* Penalizzato di 20 secondi e classificato al 12° posto.
Roberto Ferrari