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F1, Gp Spagna: due campioni del mondo beffati da un diciottenne

Verstappen, al suo esordio con la Red Bull, vince al Montmelò. Raikkonen e Vettel completano il podio, il bicchiere per la Rossa è mezzo vuoto. Follia Mercedes.
A cura di Matteo Vana
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Due campioni del mondo e un diciottenne, è questo il podio del Gran Premio di Spagna, ma ciò che sorprende di più è l'ordine d'arrivo. Vince Max Verstappen, figlio d'arte, al debutto sulla Red Bull, dietro di lui le Ferrari di Raikkonen e Vettel che riducono lo svantaggio dalle Mercedes in classifica, ma non possono certo ritenersi soddisfatte: bicchiere mezzo vuoto per la Rossa che paga una qualifica decisamente al di sotto delle aspettative. Fossero partite più avanti, forse, la storia sarebbe stata diversa. Ma i flash, oggi e forse per il resto della stagione, sono tutti per Red Bull di Verstappen.

Max Verstappen
Max Verstappen

Un harakiri in salsa tedesca

Doveva essere il Gran Premio della riscossa per la Ferrari, la casa di Maranello confidava nell'aiuto involontario di Lewis Hamilton per iniziare la rincorsa, ma nessuno si sarebbe aspettato così tanto. La svolta, come spesso è capitato in queste prime gare del campionato, arriva all'inizio e stavolta a beneficiarne non è certamente la Mercedes: Rosberg supera Hamilton in partenza, poi il britannico cerca di riprendersi la posizione ma va sull'erba. La macchina sbanda, rientra in pista e colpisce il compagno di squadra. Un harakiri clamoroso, il Montmelò fa da scenario all'inizio della guerra delle Frecce d'Argento che sicuramente avrà straschichi nel proseguimento di stagione. Safety car in pista, Ferrari e Red Bull ringraziano ed iniziano a duellare.

Bicchiere mezzo vuoto per la Rossa

L'occasione è di quella da non sbagliare per entrambe, Vettel e Raikkonen contro Ricciardo e Verstappen, chi fallisce  paga doppio; difficilmente le Mercedes si faranno fuori da sole un'altra volta. Il tedesco della Ferrari sembra averne di più, più regolare il passo del finlandese. La gara si decide ai box, le strategie fanno emergere gli accoppiamenti che delineano il resto della corsa: Vettel fotocopia Ricciardo, il baby della Red Bull se la vedrà con il più anziano ferrarista. Fino a quando proprio il tedesco decide di stravolgere i piani optando per la terza sosta: giro veloce e undercut, uno dei marchi di fabbrica, riuscito. Scelta che paga, ma che di toglie lo esclude dalla corsa al gradino più alto del podio. Risorge la Red Bull, per la Ferrari è tempo di interrogativi: con la Mercedes fuori dai giochi molti si sarebbero un trionfo. Così diventa difficile vincere il mondiale. L'arrivo è in volata, come non si vedeva da parecchio tempo; senza la Mercedes, l'unica scuderia in grado di uccidere il campionato, la Formula 1, almeno per un Gran Premio, sembra tornata indietro di qualche anno.

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