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F1, Gp Turchia: Doppietta McLaren, Vince Hamilton

Vettel si autoelimina gettandosi sul compagno di squadra e la Red Bull perde una doppietta quasi sicura. Ferrari mai competitiva.
A cura di Roberto Ferrari
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F1, Gp Turchia: Doppietta McLaren, Vince Hamilton

Al gran premio di Turchia di Formula Uno torna alla vittoria Lewis Hamilton davanti al compagno di team Jenson Button, la McLaren festeggia per la doppietta praticamente regalata dalla Red Bull ma è ancor più contenta per aver ridotto (praticamente quasi eguagliato) le prestazioni della scuderia svizzera.

Le Red Bull si autoeliminano per la corsa alla vittoria al 41° giro quando Vettel (2°), affianca il compagno Webber (1° e sempre al comando), dopo il lungo rettilineo che segue la famosa curva 8. Il tedesco si sposta troppo verso la monoposto del compagno ed i due entrano in collisione, l’urto è violento, Vettel si ferma mentre Webber dopo aver sostituito l’ala anteriore torna in pista e termina 3°.

Malissimo le Ferrari, Massa e Alonso chiudono 7° e 8°, le F10 sono lente e si ritrovano ad essere meno performanti della Mercedes e al pari delle Renault.

Al via Webber mantiene la posizione mentre Hamilton, che partiva dal lato sporco, si fa infilare da Vettel. I due ingaggiano in duello nel corso del primo giro ma è l’inglese ad avere la meglio e riconquista la seconda piazza. Alle loro spalle anche Button si fa superare da Schumacher ma sarà bravo a riprendere la posizione alla fine del lungo rettilineo prima della corsia box, sfruttando l’elevata velocità di punta della McLaren.

Le Ferrari mantengono le posizioni di partenza ma Alonso ben presto si accorge dell’impossibilità di superare chi lo precede e tenta la mossa del pit stop anticipato al 12° giro (alla fine dei valzer dei cambi gomme gli varrà due posizioni guadagnate).

Hamilton va all’inseguimento di Webber e la McLaren sembra averne di più rispetto alla Red Bull, Hamilton segue come un ombra l’australiano e non accusa nessun calo ne di gomme ne di aerodinamica, i due entrano ai box per il cambio gomme al 16° giro quasi appaiati ma un problema alla posteriore sinistra di Lewis lo rallenta quel tanto che basta per farsi superare anche da Vettel (stop al 15° giro).

La gara prosegue senza particolari colpi di scena fino a quando il cielo decide che è ora di rimescolare le carte ed una perturbazione si avvicina minacciosa al circuito. Tutti in apprensione per i possibili cambiamenti atmosferici ma è Vettel che vuole essere più imprevedibile del tempo. Al 41° giro il tedesco si avvicina al compagno di team, lo affianca all’interno del rettilineo più lungo e lo supera in velocità. Ma la sua è una manovra velocissima e non c’è il tempo di capire che si stà avvicinando pericolosamente alle ruote del compagno. L’anteriore sinistra di Webber si sfrega con la pancia destra di Vettel, quindi con la ruota posteriore, è un disastro! I due volano fuori pista ma Webber, seppur con l’ala anteriore rotta, riesce a riprendere la gara e, forte dell’immenso vantaggio su Schumacher, chiude sul podio.

Vettel è furioso con il compagno di team, eloquente il gesto con cui fa capire al mondo la sua opinione su Webber, ma rimane il fatto che l’on board rivela un movimento di Vettel in direzione del compagno e non viceversa.

La McLaren nel frattempo ringrazia due volte: l’incidente regala la doppietta alla scuderia di Woking, la seconda stagionale dopo la Cina, e permette alle monoposto di Hamilton e Button di tirare il fiato nei giri finali in cui rischiavano seriamente di non concludere la gara per mancanza di benzina.

L’ultima emozione ce la regala Button al 48° giro quando supera Hamilton e vola al comando, ma Lewis è bravo (e furbo) a ripassarlo dopo la linea del traguardo, complice una toccatina che spinge Button leggermente fuori traiettoria.

Vince Hamilton davanti a Button, Webber finisce sul podio, alle loro spalle, con distacchi abissali, Schumacher, Rosberg, Kubica, Massa, Alonso, il solito Sutil e l’esordiente Kobayashi che prende il suo primo punto iridato dell’anno.

Ecco la classifica finale:

Roberto Ferrari

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