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F1, Hamilton teme la Ferrari

Il pilota della McLaren dice di temere la consistenza della rossa di Maranello, nel frattempo si è messo in cerca di un manager esterno per la gestione del suo business separandosi dal padre.
A cura di Roberto Ferrari
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Lewis Hamilton, McLaren

Alla McLaren i test invernali hanno regalato diverse soddisfazioni, la scuderia ha ottenuto in tre occasioni il miglior tempo della sessione ed i suoi piloti sono sembrati veramente in forma. Lewis Hamilton, campione del mondo 2008, è soddisfatto dei progressi fatti dalla McLaren negli ultimi test ma non si sente il favorito nel mondiale perché teme molto la concorrenza della Ferrari.

L’inglese ai microfoni della BBC ha detto: “McLaren, Ferrari, Red Bull, Mercedes, Sauber e Force India sono i team più competitivi. E’ davvero difficile dire chi fra queste squadre lo è di più, ma al momento la Ferrari sembra la più veloce”.

Il giovane talento ha espresso molta soddisfazione per i progressi della Mp4-25, merito di un progetto azzeccato e decisamente aggressivo, Hamilton ha fatto un confronto con i primi chilometri percorsi a Valencia e gli ultimi a Barcellona: “Durante il primo giorno di test non ero particolarmente impressionato, non eravamo abbastanza veloci a confronto con la Ferrari. Ma l’ultimo giorno abbiamo migliorato la macchina ed è stata una grande iniezione di fiducia”.

Durante gli ultimi giorni erano circolate delle voci riguardo ad una separazione con il padre Antony che è sempre stato il suo manager, ieri Lewis ha confermato la notizia spiegando i motivi della separazione: “Ho 25 anni, penso fosse inevitabile arrivare prima o poi ad un cambiamento. Negli ultimi anni, ci siamo guardati attorno cercando qualcuno che potesse darci una mano. Penso che ora siamo sul punto di compiere questo passo ed è positivo. Sono un uomo e ora devo badare a me stesso. Sono in Formula Uno da un pò, non ci sarei riuscito senza mio padre. Ha fatto un lavoro fantastico, ma il suo compito è finito”.

Mentre Lewis troverà un altro manager la McLaren fornirà al suo pupillo tutto il sostegno ed i servizi necessari.

Roberto Ferrari

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