F1, Incidente Red Bull: Colpa di Entrambi i piloti
Il contatto tra i due piloti Red Bull al gran premio della Turchia avrà importanti conseguenze nel rapporto tra Vettel e Webber durante la stagione. Inizialmente il team aveva dato ragione al tedesco, salvo poi fare un passo indietro e dividere la colpa in parti uguali, ma i piloti rimangono sulle loro posizioni, accusandosi velatamente l’un con l’altro.
Chris Horner, team principal della scuderia, ha riassunto in questi termini l’accaduto: “Mark era all'interno e ha assunto una posizione difensiva, come era autorizzato a fare. Quando Sebastian era avanti con tre quarti della monoposto, si è spostato verso destra. Mentre Sebastian si muoveva, Mark manteneva la sua posizione. Il risultato è stato il contatto che ha provocato il ritiro di Sebastian e ha costretto Mark a sostituire l’ala anteriore danneggiata. Il team ha mandato in fumo una doppietta, alla fine entrambi i piloti avrebbero dovuto dare maggior spazio all’altro”.
Quindi continua predicando calma e rispetto per le rimanenti gare del campionato che vede la scuderia al secondo posto nel costruttori e Webber comandare quella dei piloti.
“Dai nostri piloti, in quanto compagni, ci aspettiamo maggior rispetto reciproco e ci aspettiamo che ognuno conceda abbastanza spazio in pista. Purtroppo, nessuno dei due lo ha fatto domenica. L'adrenalina scorreva a fiumi è normale che ci sia enorme frustrazione dopo un incidente del genere. Ne parleremo, di sicuro l’atmosfera sarà più serena prima del Gp del Canada”.
Mark Webber con lo scontro ha sicuramente perso la possibilità di vincere il suo terzo gran premio consecutivo, in questa prima parte del campionato è il pilota che ha sempre marcato punti ed ultimamente sta dimostrando di non avere rivali. L’australiano è ancora contrariato per l’accaduto e continua ad accusare Vettel dalle colonne del Daily Telegraph: “Ne parleremo per cercare di evitare che in futuro si possano ripetere episodi così stupidi e costosi. Probabilmente finché saremo vivi avremo un’opinione diversa su quanto accaduto, ma siamo adulti e vaccinati e dobbiamo capire che la priorità è trovare un modo per continuare a correre l’uno contro l’altro senza compromettere il risultato della squadra”.
L’australiano era stato avvisato dal team di risparmiare sul carburante rallentando leggermente e Vettel sapeva che poteva attaccarlo (chissà che non sia un gioco per favorire Vettel), Mark fornisce la sua versione dei fatti: “Potevo vederlo dietro di me, aveva un certo vantaggio in termine di velocità di punta. Prima della curva 12 lui ha preso l’interno, ma io ho cercato di rimanere stretto per lasciarlo sulla parte sporca della pista nella zona di frenata. Io ho tenuto la mia linea e lui mi è venuto addosso. E’ stato un piccolissimo contatto, ma a 300 all’ora basta poco per farti piangere”.
Roberto Ferrari