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F1, la Ferrari cerca donne pilota da inserire nella Driver Academy

Maranello lavora a un ampliamento del numero di giovani piloti del suo programma sportivo, prevedendo l’inserimento anche delle ragazze. Binotto: “Anche le donne devono fare parte dell’Academy Ferrari”.
A cura di Valeria Aiello
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La Ferrari è alla ricerca di donne da inserire nella Ferrari Driver Academy, il programma sportivo di preparazione alla Formula 1. Il team principal Mattia Binotto ha infatti anticipato che la Scuderia sta lavorando all’aumento del numero di giovani piloti, prevedendo l’ingresso anche delle ragazze. Del resto, nelle 70 edizioni del Mondiale fino ad oggi disputate, sono state solo sei le donne che si sono calate al volante di una monoposto del campionato.

Le donne della Formula 1

La prima è stata la napoletana Maria Teresa Filippis, la signora “pilotino” come era soprannominata, che alla fine degli Anni ‘50 riuscì a qualificarsi in 3 GP iridati al volante di una Maserati 250F, senza andare però oltre il 10° posto in gara. Quindici anni dopo, è stata un’altra italiana, la piemontese Maria Lombardi, meglio nota come Lella, a schierarsi al via di 12 Gran Premi su March e Brabham Ford Cosworth, diventando la prima e finora unica donna ad andare a punti (sesta nel GP di Spagna del 1975 al Montjuïc di Barcellona, un piazzamento che le valse però soltanto mezzo punto perché la gara venne interrotta dopo 29 giri per l’incidente del tedesco Rolf Stommelen, tragicamente finito con la sua Hill sugli spettatori, provocando quattro vittime). Sempre a metà degli Anni ’70, a tentare la qualificazione è stata la britannica Divina Galica, ex sciatrice olimpionica che tra il ’76 e ’78 si iscrisse a 3 GP di Formula 1 senza però riuscire a qualificarsi. Stessa sorte della sudafricana Desiré Wilson che nel 1980 venne ingaggiata per correre il GP di Gran Bretagna su circuito di Brands Hatch dove però non superò le qualificazioni.

L'ex pilota e collaudatrice della Williams, Susie Wolff / Getty
L'ex pilota e collaudatrice della Williams, Susie Wolff / Getty

Nel 1992 a partecipare tre appuntamenti del campionato di Formula 1 ancora un’italiana, la romana Giovanna Amati, anche lei senza riuscire a centrare la qualificazione. L’ultima, in ordine di tempo, a calarsi al volante di una monoposto in occasione di un evento di Formula 1 è stata la britannica Susie Wolff, moglie del team principal della Mercedes Toto Wolff ed ex collaudatrice della Williams, che ha preso parte a quattro sessioni di prove durante le stagioni 2014 e 2015. Attualmente, altre due giovani donne fanno parte di programmi sportivi della Formula 1, la campionessa della GT britannica, Jamie Chadwick, test driver della Williams dallo scorso maggio, e la pilota di Formula 2 Tatiana Calderon, che ha iniziato a lavorare come pilota di sviluppo in Sauber F1 nel 2017 e, dal 2018, promossa collaudatrice del team, nel frattempo rinominato Alfa Romeo Racing. Entrambe non hanno però ancora avuto modo di confrontarsi in pista con i colleghi della Formula 1, neanche in un turno di prove ufficiali.

Binotto: "La Ferrari cerca donne per l'Academy"

Ciò non significa che questo non accada nel 2020, come non è escluso che dalla prossima stagione il numero di collaudatrici in Formula 1 possa aumentare, dal momento che la Ferrari ha annunciato il prossimo inserimento di donne pilota tra le sue fila, nell’ambito dello sviluppo previsto per la Ferrari Driver Academy. “Entreranno altri piloti – è stata l’anticipazione del team principal Mattia Binotto al sito Motorsport.com – . La Driver Academy è un investimento importante per noi e i risultati raccolti in questa stagione da Charles Leclerc – entrato nel programma giovani piloti di Maranello nel 2016 e dal 2019 pilota della Rossa, ndr – sono il miglior esempio. Dobbiamo guardare alla futura generazione di talenti per la Ferrari”.

L’Academy – ha aggiunto Binotto – cerca anche donne in futuro, perché anche le donne devono fare parte dell’Academy Ferrari. È qualcosa a cui al momento stiamo lavorando per assicurarci che accada molto presto” .

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