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F1, la Ferrari dice sì alle Mini-Race: “Siamo d’accordo, si faranno dal 2020”

Il team manager Mattia Binotto ha confermato l’ipotesi di sostituire l’attuale format di qualifica con una gara sprint al sabato: “Tutti i team sono favorevoli, noi compresi”.
A cura di Valeria Aiello
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Mattia Binotto - LaPresse
Mattia Binotto – LaPresse

Da quando nel 2016 Liberty Media è subentrata a Bernie Ecclestone nella gestione della Formula 1, il Circus dell’automobile si è più volte interrogato sul format del campionato, con l’obiettivo di migliorare lo spettacolo, aumentare l’interesse del pubblico e provare a ridurre i costi di questo sport. Finora i cambiamenti hanno interessato aspetti di rilevanza minore, come il rinnovamento del logo campionato, ma in questo stesso periodo sono state diverse le proposte avanzate dal colosso americano per rendere le gare più moderne e garantire una migliore esperienza sia televisiva sia in pista.

“Siamo d’accordo, le Mini Race si faranno dal 2020”

Le proposte più sostanziali riguardano soprattutto le modifiche regolamentari su cui si sta lavorando per il futuro. Tra queste, la possibilità di introdurre delle Mini Race di qualifica al sabato, un’ipotesi che è stata discussa nell’ultima riunione dello Strategy Group della Formula 1 in cui le squadre pare abbiano trovato un accordo. Ad anticipare la decisione è il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, che in una recente intervista a Gazzetta dello Sport ha infatti parlato della possibilità che la gara sprint del sabato venga introdotta a partire dal 2020, decretando con la classifica di arrivo quella che sarà la griglia di partenza del Gran Premio della domenica. “Tutti i team hanno detto di sì, noi compresi – ha affermato Binotto poco prima dell’ultimo GP d’Italia a Monza – . Perciò nel 2020 si farà”.

L’attenzione, d’altra parte, è anche per quanto accadrà nel 2021, anno in cui il regolamento della Formula 1 dovrebbe cambiare radicalmente. A detta del manager del Cavallino “bisogna che siano chiari alcuni due concetti: la Formula 1 deve restare una piattaforma dove esiste una competizione tecnologica. È l’unica ragione per cui la Ferrari vi investe. Ogni tentativo di rendere le monoposto tutte uguali non ci piace. Le parti standard possono creare problemi di affidabilità, come la frizione in Formula 2. Inoltre deve rimanere una disciplina in cui vince il migliore. Provare a mescolare le carte è sbagliato. Il nostro non è uno show, è uno sport. Il regolamento che voteremo a ottobre sarà il punto di partenza per continuare a discutere e migliorare”.

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