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F1, La Ferrari si prepara per la Cina

Punta decisamente in alto la scuderia Ferrari per il gran premio di Cina sul circuito di Shangai, lavoro intenso soprattutto attorno al motore.
A cura di Roberto Ferrari
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Box Ferrari

Accantonato il disastroso gran premio della Malesia alla Ferrari puntano decisamente alla vittoria in Cina lavorando duramente e tenendo d’occhio l’affidabilità del motore. Dopo la gara di Sepang tutte e tre le unità rotte sono state inviate in fabbrica a Maranello per le consuete analisi, responso: nessun difetto strutturale, i problemi sono stati causati dai sensori della centralina elettronica unica sulle Sauber e dall’utilizzo anomalo per la vettura di Alonso. Pare sia stato risolto anche il problema al cambio che ha compromesso la guidabilità della monoposto di Alonso.

Per la Ferrari parla Luca Marmorini, ex Toyota e da poco meno di un anno responsabile del reparto motori a Maranello: “Sono contento perché credo che il nostro pacchetto sia veloce, anche se si può sempre andare più forte. Il nostro ritmo di gara è motivo di soddisfazione: possiamo fare di più per avere ancora un pò più di prestazione, pur lavorando nei limiti di quanto consente il regolamento in vigore”.

Quindi sul lavoro che si svolge nel reparto motori: “Il nostro lavoro è focalizzato ovviamente su affidabilità e consumi, come detto in precedenza ma lavoriamo anche insieme ai nostri colleghi del telaio per vedere come migliorare l’installazione del motore e dei suoi accessori in modo da permettere sviluppi in altre aree del pacchetto, come l’aerodinamica, che possono dare prestazione durante la stagione”.

Il tecnico italiano parla anche della prossima trasferta in Cina e ci anticipa che la tipologia del tracciato non risulta particolarmente impegnativa per i motori: “La quarta gara della stagione si svolge su un tracciato che non è particolarmente severo per i motori. Lo descriverei come un circuito medio: è vero che c’è un rettilineo molto lungo ma non è un problema particolare per il propulsore. Inoltre, la temperatura dell’aria di solito non è molto elevata, il che rende la vita più facile ai motori”.

Roberto Ferrari

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