F1, la FIA simula l’incidente di Alonso in Australia con il dispositivo Halo
La stagione 2017 sarà utile anche per proseguire i test con l'Halo, lo strumento di protezione già provato nel corso dell'anno appena concluso che non aveva convinto del tutto i piloti. Tra i difetti riscontrati quello che non convinceva era soprattutto la difficoltà di estrazione del pilota in caso di incidente: anche per questo il suo utilizzo, che in principio era previsto per il 2017, è stato rimandato di un anno.

Quella de piloti, però, non è stata una bocciatura tanto che la FIA sta continuando a testarlo. Proprio per capire se il suo utilizzo potrà essere messo in atto a partire dal 2018, i vertici della Formula 1 hanno deciso di simulare l'incidente occorso a Fernando Alonso nel GP d'Australia in presenza di Halo. A rivelarlo è stato il vice-direttore di gara e della sicurezza della Federazione, Laurent Mekies, che ha svelato come sia stato valutato insieme ai piloti per avere un'idea sulle possibilità di valutare i tempi di estrazione in una situazione del genere.
Abbiamo guardato specificamente a questo incidente quando abbiamo fatto gli studi sull'Halo – ha dichiarato all'Autosport International – guardando come sarebbe atterrata la vettura, ma soprattutto cosa sarebbe accaduto al momento dell'uscita dall'abitacolo. La procedura standard richiede che i commissari rimettano la vettura sulle sue ruote, tenendo conto che il pilota istintivamente cercherà di uscire da solo se sta bene.
Abbiamo messo uno dei nostri telai a testa in giù con l'Halo, abbiamo messo all'interno Andy Mellor chiedendogli di uscire come ha fatto Fernando e lo ha fatto. Quando l'abbiamo mostrato ai piloti, sono rimasti colpiti dalla velocità con cui Andy è potuto uscire dalla vettura, ma ci hanno anche chiesto di avere la possibilità di effettuare questo test prima che venga definitivamente introdotto.
Il progetto dell'Halo è completato, adesso la parola passa ai team e alla FIA che dovranno decidere se è la soluzione più adatta per la Formula 1 del futuro o se è meglio cercare di battere altre strade. L'accoglienza da parte dei piloti era stata piuttosto timida, ma le nuove prove, che proseguiranno anche nel nuovo anno, potrebbero portare a una svolta. Le discussioni sono ancora in corso, nel 2018 i vertici della Federazione vorrebbero già introdurre un elemento che garantisca la protezione della testa del pilota; il 2017 potrebbe servire anche a togliere gli ultimi dubbi sull'Halo.