F1, Marchionne: “La nuova Ferrari sembra nata sotto una buona stella, aspettiamo la pista”

Manca ancora un mese e mezzo al debutto ufficiale delle nuove monoposto – che scenderanno in pista per i test a Barcellona dal 27 febbraio al 2 marzo per la prima sessione – e l'attesa cresce di giorno. Le squadre sono al lavoro per portare a termine le ultime migliorie sulle vetture, per sviluppare al massimo quei dettagli che, nel corso della stagione, potrebbero fare la differenza. Tra di esse c'è la Ferrari, chiamata al riscatto dopo una stagione da dimenticare: lo zero alla casella vittorie pesa come un macigno così come il sorpasso subito dalla Red Bull nel campionato costruttori.
Lavoro e sacrifici per la nuova Ferrari
Al Salone di Detroit è stato il presidente Sergio Marchionne a fare il punto sullo sviluppo della nuova monoposto Ferrari, sottolineando come il lavoro prosegua senza sosta. Le prime sensazioni sono buone, ma, memore di quanto successo lo scorso anno, il numero uno della Rossa non vuole sbilanciarsi.
I nostri ragazzi stanno lavorando senza sosta, a Natale si sono fermati solo due giorni. La macchina sembra nata sotto una buona stella, il motore al banco gira alla grande – ha dichiarato in conferenza stampa -, ma stavolta non commetterò l'errore dell'anno scorso, vedremo cosa succederà quando scenderemo in pista. Posso solo dire che stiamo facendo un lavoro davvero enorme con le nuove regole e sono molto soddisfatto.
Il mea culpa di Marchionne
Una stagione, quella 2017, che dirà molto sul futuro della Rossa: serve una reazione dopo un'annata iniziata bene, ma finita nel peggiore dei modi. I cambiamenti di agosto sembrano aver portato subito i risultati sperati, il team coordinato da Mattia Binotto sembra funzionare. Una soluzione che però sarebbe potuta arrivare prima e che, forse, avrebbe consentito alla Ferrari di accorciare il gap dalla Mercedes.
Probabilmente sono intervenuto troppo tardi nell’organizzazione del team. Ho lasciato lavorare il gruppo precedente per rispetto – è il mea culpa del presidente Marchionne -, ma forse sarei dovuto intervenire prima per cambiare alcune cose. La Mercedes è forte, sono bravi, non è colpa loro se noi siamo indietro; guardiamo a noi e proviamo a raggiungerli. Dobbiamo prendergli le misure e pensare a noi stessi.