F1, Mercedes Gp crede nelle qualità di Schumacher
La gara di Barcellona per molti rappresenta un punto cruciale per il campionato, Alonso è convinto che la stagione europea farà capire chi realmente potrà pretendere al titolo mondiale mentre le vetture che si dimostrano veloci e ben bilanciate sul circuito della Catalunya solitamente si comportano bene anche nelle altre piste.
Tutti i team porteranno degli aggiornamenti importanti ma al momento la Mercedes Gp ha dato l’idea di voler stravolgere maggiormente la monoposto allungando il passo. Il passo di una vettura è la distanza che intercorre tra gli assi delle ruote anteriori e posteriori e già ad inizio anno avevamo notato come la vettura tedesca fosse molto più corta delle avversarie. Ross Brawn spiega: “Dobbiamo lavorare per distribuire meglio i pesi, l’errore è qui. Quando abbiamo cominciato a testare con questi pneumatici ci siamo accorti di non aver distribuito bene i pesi. Non è un problema di gomme, ma di come dover stabilizzare meglio la macchina, perché siamo sempre al limite”.
Il team in Cina ha introdotto una sua particolare evoluzione del sistema F-Duct ma si tratta di un dispositivo cosiddetto passivo, sicuramente perfezionato per Barcellona ma mai efficace come quello della McLaren: “Il loro sistema è guidato dal pilota, ma è assai complicato. La McLaren l’ha inserito nello sviluppo iniziale della nuova macchina, accomodarlo su altre vetture non è facile. Quello che abbiamo utilizzato in Cina era un sistema semplice e passivo, senza nessuna operazione da parte del pilota. Ripeto non è facile”.
Queste modifiche hanno lo scopo di aumentare il feeling di Schumacher con questo nuovo tipo di monoposto, il tedesco soffre la mancanza di grip all’anteriore (conseguenza della riduzione delle coperture anteriori) ed ha bisogno di un avantreno che “punta” la curva, rimanendo incollato al suolo, per poi gestire il posteriore con il gas. La scuderia crede molto nel sul alfiere e comprende le sue difficoltà ad inizio stagione, Ross Brawn parla anche del sette volte campione e ci spiega che: “Michael è determinato a riuscire. E’ sempre stato il suo migliore e peggior critico. Lui non è il tipo che si blocca quando le cose non stanno andando bene. Analizza e riflette su cosa sta accadendo, sicuramente la gara di Shanghai è stata deludente. Possiamo già capire le ragioni ed imparare la lezione da quanto è accaduto. Dobbiamo fare in modo che a Barcellona per la prossima gara faccia le cose bene e meglio. La sua esperienza è molto utile. La più grande sfida per tutti è quella di trattarlo normalmente dimenticando che è un’icona”.
Roberto Ferrari