F1, Mercedes Gp: Le prime Impressioni dei Piloti
Attesissimo il debutto nelle prove per la scuderia campione del mondo in carica e per il grande ritorno di Michael Schumacher. I due piloti del team hanno dato le loro impressioni al termine delle prove.
Nico Rosberg, il primo a scendere in pista con una vettura delle frecce d’argento da dichiarato: “E’ stata una prima giornata di test positiva per noi e le mie prime impressioni sulla nuova vettura sono molto positive. E’ fantastico essere al volante della vettura per la prima volta e iniziare il programma di test. In generale è andato tutto bene anche se ero seduto troppo in basso e non potevo vedere molto bene la pista, miglioreremo questo aspetto”. Poi aggiunge sulla competitività della monoposto: “E’ troppo presto per avere un’impressione iniziale della competitività ma è davvero speciale guidare la nuova Freccia d’Argento. Non vedo l’ora di riprendere i test e guidare per un giorno intero per fare ulteriori progressi”.
Il sette volte campione del mondo Michael Schumacher invece era alle prese prima di tutto con le emozioni per il suo ritrono in pista: “Mi sono sentito come agli inizi della mia carriera nel 1991, quando al mio primo giro, ho pensato “wow è davvero veloce” e poi al secondo giro ero solamente estremamente eccitato.
Mi sento come un giovane ragazzo di nuovo e davvero mi sto godendo questo momento”.
Il tedesco ha poi parlato della sua giornata di prove: “E’ stato un debutto perfetto per la nuova vettura. Ero totalmente a mio agio e davvero tutto è venuto naturale. Abbiamo fatto un buon lavoro oggi, solo qualche controllo, e la cosa più importante è che la macchina sia stata affidabile. Tra Nico e me abbiamo coperto 79 giri, un lavoro superbo del team”.
C’è tempo anche per i ricordi del periodo ferrarista: “..Naturalmente vedere improvvisamente la mia vecchia auto in pista e non vedermi seduto dentro, è una sensazione strana. Penso che abbiamo fatto un ottimo lavoro. Io sto bene. Ho lavorato molto bene, mi sono preparato bene e questo è il risultato”.
Roberto Ferrari