F1, Montezemolo: Rossi in Ferrari, sarebbe possibile
Rossi e la Rossa da anni giocano a rincorrersi, ma mai come in questo periodo le circostante (vedi scadenza del contratto del centauro e i dubbi sulla consistenza delle nuove scuderie di Formula Uno) sono così favorevoli ad un incontro definitivo.
Il dottore ha provato di nuovo la monoposto rossa, una F2008 con gomme da GP2, sul circuito di Barcellona, segnando un tempo di tutto rispetto, ma le variabili di una giornata climaticamente avversa, una monoposto con gomme da GP2, una due giorni di test sporadica, non possono dare l’idea di quando Rossi sia un buon pilota per le quattro ruote.
Il presidente della Ferrari, Montezemolo, durante la presentazione della F10 ha parlato del pilota della Yamaha: “Valentino Rossi in Ferrari? Se nel 2011 ci fossero le condizioni giuste, in cui Valentino Rossi ne avesse voglia e avesse la possibilità di allenarsi e adattarsi alla Formula Uno… E se ci fosse la possibilità di schierare una terza auto, allora sarebbe possibile”.
Gli fa eco il nove volte campione del mondo che prima smorza i toni, ma rivela: “Da domani il mio lavoro è correre in moto. Deciderò il mio futuro tra qualche mese… Ho anche un’offerta Ducati… Saprete tutto a breve…”.
Montezemolo ha poi risposto ad alcune domande sui nuovi regolamenti, sulla terza vettura e su, l’inevitabile, Schumacher: “Ho insistito con Stefano Domenicali per valutare l’ipotesi di dare una terza auto a scuderie diverse, con sponsor e colori diversi, per dare le possibilità alle new entr di provare in Formula Uno. Giovani piloti, per fare esperienze o gente come Valentino Rossi. O come Michael Schumacher. Fui io a convincerlo a tornare a correre e il suo momento più triste fu quando mi telefonò per dirmi che il suo dottore gli aveva comunicato che il suo osso non si era saldato alla perfezione. Sono convinto che se ci fosse stata la possibilità della terza macchina, con tutto il rispetto per la Mercedes, Michael Schumacher non sarebbe diventato il promotore di Mercedes rosse ma di Ferrari rosse”.
Roberto Ferrari