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F1, Philippe Bianchi su ‘Halo’: “Per Jules non sarebbe cambiato nulla”

Il padre del pilota transalpino scomparso lo scorso luglio non è convinto che il sistema ‘Halo’ sia la soluzione giusta per garantire maggiore sicurezza ai piloti.
A cura di Vito Lamorte
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Sono passati quasi otto mesi dalla scomparsa di Jules Bianchi e quel vuoto, per chi l'ha visto correre, è ancora molto grande. Da quel momento sono state fatte molte promesse affinchè non accadesse mai più una tragedia del genere e la FIA si è mossa per innalzare il livello della protezione dei piloti. Stamane Kimi Raikkonen è sceso per la prima volta in pista con il sistema ‘Halo', una sorta di aureola che permetterebbe al pilota di uscire in caso di ribaltamento della monoposto ma allo stesso tempo protettivo in una situazione d'urto. A parlare di questa soluzione è stato Philippe Bianchi, padre di Jules, che ha espresso il suo parere sul sistema di protezione adottato a Barcellona dal finlandese della Ferrari ad un'inviata di CANAL +: "Ritengo che questo sia un passo avanti in materia di una sicurezza avanzata. È evidente che, nel caso una ruota si stacca, questo sistema sarebbe efficace. Tuttavia, nel caso di piccoli detriti, come accadde per Felipe Massa e Justin Wilson, non cambierebbe nulla. Quindi, questo è un passo in avanti, ma non risolve tutto. Per Jules, non sarebbe cambiato, dal momento che è la decelerazione estremamente violenta che ha causato il danno al cervello che tutti conosciamo".

Infine Philippe ha affermato: "La versione di questo sistema "Halo' che ho visto questa mattina non mi ha convinto e credo debba ancora essere perfezionato. Esteticamente non è così terribile ma mi chiedo che cosa il pilota arriva a vedere dietro. La FIA ha voluto agire velocemente dopo gli incidenti Jules e Justin (Wilson), ma deve andare oltre".

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