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F1, Philippe Bianchi: “I responsabili della morte di Jules devono pagare”

Il padre del pilota francese scomparso in seguito all’incidente di Suzuka determinato ad agire per vie legali: “Le conclusioni dell’indagine mi hanno scioccato. Le persone che hanno condotto l’indagine erano anche quelle oggetto dell’indagine stessa”.
A cura di Valeria Aiello
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Philippe Bianchi, il padre di Jules, è determinato ad agire per vie legali per trovare i responsabili della morte di suo figlio, scomparso nel luglio scorso, dopo nove mesi di coma, in seguito al terribile incidente sul circuito di Suzuka, durante il Gp del Giappone del 2014. Il 25enne pilota francese aveva perso il controllo della sua Marussia sull’asfalto bagnato, impattando violentemente contro una gru impegnata lungo la via di fuga nella rimozione della monoposto di Sutil, finita fuori nello stesso punto del tracciato nelle tornate precedenti. La Fia aveva avviato un’inchiesta interna per chiarire circostanze e responsabilità dell’incidente, ma i risultati avevano essenzialmente incolpato lo stesso pilota, responsabile di non aver rallentato abbastanza. La famiglia Bianchi si era dunque rivolta a un avvocato, per trovare giustizia in merito alla morte di Jules.

Le conclusioni dell’inchiesta mi hanno scioccato – ha detto Philippe Bianchi in ha detto la rivista francese Auto Hebdo – perché le persone che hanno condotto l’indagine erano quelle oggetto dell’indagine”.

Non c'è nessun conflitto di interessi? Puoi essere il giudice e la giuria? L'inchiesta è una cosa, ha dato il suo punto di vista, ma le buone domande da chiedersi e le risposte giuste da dare sono diverse.

L’ho già detto e lo dico ancora: se ci sono i responsabili, poi devono pagare. In un modo o in altro. Questo Io dico forte e chiaro – ha aggiunto il padre di Jules.

Ho perso Jules e non potrò mai riaverlo indietro, quindi non ho niente da perdere tranne la sua memoria e il rispetto che dovremmo avere per lui. Per questo mi batterò per lui con tutte le mie forze – ha concluso.

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