F1, Pirelli minaccia: “Test o lasciamo. Non tifiamo per nessuno”

La furia della Pirelli passa per Paul Hembery. Il responsabile sportivo della prestigiosa azienda italiana ha disertato la conferenza stampa in cui avrebbe dovuto spiegare l'ormai famosa questione test di Barcellona (il processo partirà il 20 giugno a Parigi). E la FIA non l'ha presa benissimo, nonostante Hembery sia un fornitore e non un pilota (e dunque non è obbligato). Un'ora dopo però si sfoga nel proprio box, seppur con proverbiale flemma inglese. Ma minacciando di lasciare il mondo della F1: "Non possiamo lavorare al buio. Entro il primo settembre dobbiamo fornire le specifiche per la prossima stagione e non sappiamo nemmeno come sono fatte le macchine".
Il dato più significativo è quello relativo al regolamento, la cui versione aggiornata, che andrà in vigore dal 2014, sta letteralmente mettendo a dura prova i nervi e non solo di diverse aziende, tra cui la Pirelli. Senza test, non si capisce infatti come si possa seguire una direzione tecnologica per la prossima stagione. Hembery attacca duro: "Crediamo che la gomma debba essere più larga, ma non sappiamo di quanto. Noi vogliamo lavorare con tutti i team, non c'interessa chi vince, e smettiamola di dire che abbiamo deliberatamente favorito la Mercedes, ma vorremmo anche che tutti i team lavorassero per noi". E prosegue: "Quest'anno, a causa dei pochi test, abbiamo rischiato diverse brutte figure, basti pensare a quei casi di de-laminazione dei pneumatici a cui, non potendo contare sulla pista, abbiamo dovuto porre rimedio in laboratorio. Un'altra stagione così non ce la possiamo permettere, non la vogliamo vivere. Per cui o ci fanno capire come saranno le macchine e pertanto come dovranno essere le gomme oppure siamo pronti a farci da parte".
Niente giri di parole, insomma: "La nostra è una richiesta, ma può essere considerata un ordine". Giusto per delimitare bene il campo. O si viene incontro alle esigenze societarie, o la Pirelli torna a casa. "O facciamo almeno un test collettivo, in un posto caldo, che possa presentare le stesse condizioni che troveremo durante la stagione, prima di Melbourne, cioè della prima gara, e se fossero di più non nego che sarebbe meglio, oppure siamo pronti a ritirarci, considerando che il nostro contratto di fornitore unico è in scadenza. La Formula Uno che resta senza gomme? Non lo so, ma non è affare nostro. Chissà, troveranno un altro fornitore disposto a lavorare al buio: a noi questo non sta più bene". Niente conferenza stampa, ma quella nei box può essere ipso facto considerata tale. E' un fiume in piena, Hembery, e lo dice apertamente.
"Non sono andato in conferenza stampa su consiglio degli avvocati. C'è un'inchiesta, ci sarà un'udienza, noi rispettiamo la decisione della Fia e crediamo che sia quella la sede per fornire qualsiasi dettaglio, non i mezzi d'informazione. Siamo contenti che ci sia un procedimento e una sentenza, sarà un modo interessante per fare definitiva chiarezza sulle nostre ragioni e sulla nostra assoluta innocenza. La speranza è che i tempi siamo rapidi, perché questa storia ci sta creando non pochi imbarazzi". E sottolinea ancora una volta che "la nostra linea è chiara, noi non parteggiamo per nessuno, lavoriamo con tutti, non siamo in gara, vinciamo in tutti i gran premi o, se volete, perdiamo in tutti. Il mio pilota favorito è Button, ma questo non significa nulla. In squadra abbiamo parecchi italiani e probabilmente tiferanno Ferrari o Toro Rosso, ma questo non condiziona il loro lavoro. Ci hanno tirato dentro, ma ne usciremo alla grande".