F1, Red Bull proverà il cupolino di protezione dei piloti
Dopo le prove effettuate dalla Ferrari con Halo a Barcellona, si torna a parlare dei sistema di sicurezza per i piloti. La scuderia di Milton Keynes ha messo a punto un sistema per la protezione dei piloti che è a metà strada tra l'Halo della Mercedes e la bolla di protezione di un aereo: si tratta di una specie di cupolino dotato di plexiglas che permetterebbe al pilota di uscire o essere estratto dall'alto senza essere intrappolato nella sua auto dopo un ribaltamento. Il team austriaco sta accelerando lo sviluppo del proprio cupolino protettivo ed è un'alternativa al famoso sistema Halo che ha fatto molto discutere dopo le prove effettuate dalla Ferrari nei test pre-season a Barcellona. La FIA vuole proteggere la testa dei piloti già dal 2017 e sembra intenzionata a dare il “verde” al tanto criticato (soprattutto da un punto di vista estetico) Halo. Il "cupolino" della Red Bull verrà testato in fabbrica la prossima settimana: il test consiste nel lancio di una gomma ad alta velocità sulla monoposto. A confermare questa prova è stato Chris Horner, Team Principal della Red Bull, ai microfoni di Sky Sports UK: "Se il nostro test avrà esito positivo già a Sochi potremmo montare il cupolino sulla monoposto per una prova".
Daniel Ricciardo promuove a pieni voti il nuovo sistema di sicurezza che la Red Bull sta progettando per la prossima stagione: si tratta di un cupolino che ricorda quello utilizzato anche per gli aerei da combattimento che garantisce maggiore protezione sui lati, migliore visibilità ma rischia di presentare problemi di condensa:
"Credo che la soluzione della Red Bull conferisca una protezione più completa. Ho testato il prototipo in fabbrica: la visibilità è molto buona, e non ho avuto particolari problemi nell’entrare e uscire dall’abitacolo. Anche se non ho provato Halo e il sistema della Ferrari, quello della Red Bull mi sembra migliore, più completo. Come protezione per eventuali oggetti volanti, Halo mi sembra molto buono, ma non saprei valutarlo in altre occasioni: ad esempio, nel caso dell’incidente di Alonso, sarebbe potuto essere d’intralcio se Fernando avesse avuto necessità di uscire dall’abitacolo molto velocemente".