F1, Schumacher: Buon feeling in Giappone
A Suzuka risorge Michael Schumacher, no non esageriamo. Anche se il tedesco del Giappone ci è piaciuto e, nonostante non militi nelle primissime posizioni, è sempre un piacere vederlo guidare così.
Il sorpasso su Barrichello, senza scorrettezze questa volta, e la lotta con Rosberg hanno fatto piacere a mezzo mondo e soprattutto ai vertici Mercedes che in settimana avevano bacchettato Schumacher per le scarse prestazioni.
Felice Michael, anche se, c’è da dirlo, non manca occasione in cui non critichi la vettura. Dopo la gara: “Sono abbastanza soddisfatto della corsa e della macchina, che andava veramente bene oggi. Ciò che speravo era proprio di arrivare in sesta posizione, visto che era il massimo che si poteva fare. E’ stata una bella gara e deve essere stata divertente anche per i tifosi. E’ stato bello lottare con Nico ed è un vero peccato ciò che gli è accaduto. Ora andremo in Corea e, sebbene non sappia cosa aspettarmi, se la nostra macchina sarà buona come qui a Suzuka, potrò sperare ancora in una buona gara”.
Meno soddisfatto Nico Rosberg che a cinque giri dal termine ha visto sfumare il sesto posto per un problema tecnico alla posteriore sinistra. Bella la lotta con il compagno di squadra, il giovane tedesco è sempre coriaceo e guida al limite, potrebbe essere la sorpresa dei prossimi anni.
Ross Brawn commenta così il risultato di Suzuka: “Abbiamo fatto una bella gara oggi, con entrambe le vetture ed è stato molto frustrante che Nico non sia riuscito a finire la gara. La nostra prima preoccupazione è stata per la sua sicurezza e per fortuna è andata bene. Prima dell’incidente era in un ottima posizione, grazie alla sosta anticipata sotto la safety car per riguadagnare le posizioni perse in partenza. Michael ha fatto una buona gara, con una grande partenza. E’ stato divertente quando Nico e Michael erano in lotta per il sesto posto e siamo stati felici per loro battaglia. Siamo alla ricerca delle cause dell’incidente di Nico e come sempre, ci sarà un esame approfondito di quello che è successo”.
Roberto Ferrari