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F1, Schumacher: Haug allontana le voci sul ritiro

I risultati inferiori al compagno di squadra Rosberg hanno fanno circolare la voce di un ritiro a fine anno. Norbert Haug smentisce categoricamente.
A cura di Roberto Ferrari
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Gp Malesia, Michael Schumacher si ritira con la Mercedes Gp

Tutti quanti ci aspettavamo di vedere il ritorno di Michael Schumacher nel mondiale di Formula Uno e ci si aspettava spettacolo, lotte e soprattutto competitività. Tutte queste cose sono mancate, per una serie di fattori e circostanze ma in primo luogo per le difficoltà della Mercedes Gp che al momento appare la meno competitiva dei quattro team di vertice.

Le prestazioni di Schumacher vanno tradotte in primis paragonandole al mezzo che pilota e quindi confrontate con il compagno di team. Qui il discorso si fa diverso e diventa critico per il sette volte campione del mondo. Nelle tre gare finora disputate il tedesco ha terminato dietro il suo compagno di team, sia in qualifica che in gara. Se in gara possono interferire molte variabili, vedi strategie, partenza, traffico e problemi tecnici, la qualifica di solito mente poco. Nel primo gran premio in Bahrain, Michael accusava un distacco di 283 millesimi, in Australia di appena 43 millesimi, discorso differente in Malesia dove accusa 1’3 ma in quel caso le condizioni della pista erano mutevoli e bisognava azzeccare il momento giusto per fare il tempo.

Michael ha bisogno di tempo per riprendere il ritmo ed il blocco dei test di certo non lo aiuta, sicuramente i risultati delle prime te gare gli danno torto, ma si tratta pur sempre delle prime tre gare del campionato ed i conti, in Formula Uno, si fanno sempre alla fine, i processi lasciamoli agli altri sport.

Norbert Haug difende il suo campione e non sbaglia quando dice che: “Nelle prime tre gare ha svolto il miglior lavoro possibile. I veri tifosi sono esperti e sanno quello che è successo e perchè ci sono state delle difficoltà”.

Quindi il responsabile di Mercedes Motorsport smentisce le voci di un possibile ritiro a fine stagione: “E’ proprio il contrario. Michael è molto motivato ed è tornato per restare molti anni ancora. Appena la macchina sarà in grado di vincere, lo sarà pure Michael. Non è colpa sua se finora non ha ottenuto grandi risultati”.

Bisogna solo attendere, nell’automobilismo nessuno diventa o, ritorna, campione senza un duro lavoro.

Roberto Ferrari

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