F1, stop nelle trattative per il rinnovo del contratto di Monza
L'incontro di Londra doveva portare alle firme del rinnovo del contratto ma si è rivelato un mezzo fallimento. Bernie Ecclestone, Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’ACI, e Ivan Capelli, presidente dell’AC Milano, non hanno trovato l'accordo per il rinnovo del contratto del Gran Premio d'Italia a Monza e il posto dell'autodromo brianzolo all'interno del calendario mondiale di Formula Uno è tornato a vacillare. Il numero uno della FOM avrebbe accettato l’esborso economico della SIAS per la salvaguardia del Gran Premio ma non ha dato il suo assenso alla bozza di contratto per mancanza di garanzie sulla gestione della corsa e sulla SIAS, società che gestisce l'autodromo di Monza. Si tratta di un colpo di scena che ha fermato una contrattazione che prima Sticchi Damiani e poi Maroni avevano dato per fatta.
Il problema più grande è nato tra la SIAS e il Governatore della Lombardia, Roberto Maroni. Il presidente della regione vorrebbe prendere parte alle trattative insieme alla FOM e i sette milioni di investimento che dovrebbe girare al Parco di Monza risultano attualmente bloccati. Non proprio una situazione comoda per Maroni. Per questo motivo Bernie Ecclestone vuole capire qual è la situazione generale dell’Autodromo prima di firmare con Ivan Capelli e Angelo Sticchi Damiani. Dei sette milioni di investimento circa due e mezzo dovrebbero essere utilizzati per l'impiantoma, senza questo investimento, sarebbe impossibile avviare i lavori di ammodernamento del tracciato. Questo è proprio quello che vorrebbe evitrare Ecclestone, che non vuole ritrovarsi un Gran Premio d’Italia impossibilitato a pagare la retta da 18 milioni. Nel caso non ci saranno le condizioni per effettuare la corsa a Monza, Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’ACI, aprirà le porte ad altri autodromi come Imola e il Mugello.