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F1, USF1 tratta con la Fia per saltare quattro gare

È crisi per la USF1, mancano i soldi degli sponsor e la vettura sarà pronta non prima di due mesi. La federazione sta esaminando la situazione e intanto Stefan Gp aspetta dietro l’angolo.
A cura di Roberto Ferrari
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USF1, Ken Anderson e Peter Windsor

La scuderia americana USF1 non sarà presente in Bahrain per l’esordio mondiale del 14 marzo, il team con sede a Charlotte ha ammesso di essere in ritardo sulla preparazione della monoposto, circa due i mesi di ritardo, e non potrà essere pronta per il primo gran premio stagionale.

Calcolando i tempi necessari per poter portare a termine il progetto il fondatore Ken Anderson ha chiesto alla Federazione Internazionale dell’Automobile di poter ottenere una dispensa dalle prime quattro gare stagionali: Bahrain, Malesia, Australia e Cina, per poter esordire direttamente a Barcellona. Anderson durante un’intervista al New York Times ha detto: “In un mondo ideale, potremmo saltare le prime quattro gare e presentarci a Barcellona. Stiamo lavorando con la Fia per chiarire quante gare possiamo saltare”.

La federazione ha chiarito alcuni giorni fa che l’assenza ad un singolo gran premio sarà considerata una violazione regolamentare poiché le scuderie iscritte al mondiale hanno sottoscritto il Patto della Concordia che le impegnava a presenziare ad ogni weekend di gara. Sarà una scelta difficile per Todt perché oltre all’incertezza USF1: non è detto che il team sarà presente a Barcellona, i soldi degli sponsor non sono arrivati, manca ancora un pilota e i rapporti tra Peter Windsor e Chad Hartley (co-fondatore di Youtube) soci nell’operazione appaiono sempre più tesi, bisognerà valutare anche la situazione della Campos Racing che è stata rilevata da Ramon Carabante.

Su tutti aleggia lo spettro della Stefan Gp, la scuderia facente capo a Goran Stefanovich ha rilevato il materiale che la Toyota aveva progettato per il 2010 e sarebbe pronta a esordire direttamente in Bahrain.

Su una eventuale esclusione da parte della federazione Anderson ha dichiarato: “Penso che tutto sia possibile. Ma che senso avrebbe? Perché ci dovrebbero accogliere e poi, al primo ostacolo sulla strada, sbatterci fuori? Non è questo il messaggio che stiamo ricevendo. Vogliono aiutarci, non affossarci”.

Roberto Ferrari

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