F1, Vettel nega di aver fatto pressione per il declassamento di Kvyat
Quello che è successo a Sochi tra Daniil Kvyat e Sebastian Vettel ha portato al declassamento del pilota russo in Toro Rosso dalla Red Bull ma non è stato questo il motivo principale. Le immagini e l'audio dopo l'incidente vedevano il pilota della Ferrari molto arrabbiato in seguito alla partenza del Gran Premio di Russia a causa dei due contatti con Kvyat. Il quattro volte campione del mondo, subito dopo essere rientrato ai box, non ha esitato a correre verso il muretto della sua ex squadra dove ha parlato con Christian Horner ed Helmut Marko, per parlare delle azioni di Kvyat sul tracciato di Sochi. I due manager della Red Bull Racing hanno ammesso che Vettel era davvero molto arrabbiato e Marko ha ammesso che sarebbe stata aperta una discussione seria sulla posizione di Kvyat. Diverse voci avevano fatto trapelare un'indiscrezione secondo cui Sebastian Vettel avrebbe fatto pressioni affinché Kvyat venisse punito ma non è assolutamente vero. Il pilota russo ha pagato semplicemente l'irruenza delle ultime prestazioni anche se questa del declassamento è uno storia alquanto singolare. In merito a questa situazione il pilota della scuderia di Maranello ha dichiarato:
"Non credo che quello che è successo a lui ha un legame con quello che è successo a me nelle ultime due gare, ma di sicuro non è bello per Daniil. Non ho nessun problema con lui. È un bravo ragazzo, anche se la situazione non è né piacevole né facile per lui".
Sicuramente il passaggio di Max Verstappen in Red Bull al posto di Kvyat non è certamente scaturito soltanto dall'incidente di Sochi ma è solo l'ultimo evento che ha portato a questa separazione che sembrava già essere prevista per la prossima stagione.