Fari per segnalare un posto di blocco, ecco perché è reato
A tutti gli automobilisti, almeno una volta nella vita, è capitato di vedere una vettura sopraggiungere nell'altro senso di marcia facendo i fari ed incontrare, poco più avanti, un posto di blocco delle forze dell'ordine. Una pratica, quella di lampeggiare, abbastanza consueta tra i guidatori che però costituisce un vero e proprio reato.
Segnalare un posto di blocco è reato
Un comportamento che ostacola il lavoro delle forze e che, come stabilito dall'articolo 340 del Codice Penale, costituisce un reato punibile per interruzione di pubblico servizio. "La condotta interruttiva si sostanzia in una mancata prestazione o cessazione totale dell'erogazione del servizio per un periodo di tempo apprezzabile, mentre il turbamento si riferisce ad un'alterazione del funzionamento dell'ufficio o servizio pubblico nel suo complesso" recita l'articolo in questione. Fare i fari per segnalare la presenza di un posto di blocco, o addirittura segnalarlo via telefono, interferisce con il lavoro delle forze dell'ordine che non solo possono fermare le vetture per sanzionare una eventuale violazione del Codice della strada, ma anche, ad esempio, per cercare di scovare un malvivente.
Non solo creare una vera e propria chat, ma anche segnalare la presenza di un posto di blocco può essere un comportamento scorretto, perseguibile dal Codice Penale: qualora, infatti, l'automobilista in questione venisse sorpreso sarebbe soggetto a una sanzione amministrativa pari a 42 euro ai quali si aggiungerebbe la decurtazione di un punto sulla patente di guida. Quella di lampeggiare per segnalare un posto di blocco, quindi, è una pratica non corretta che rischia di costare una multa ai guidatori che, in questo modo, intralciano il lavoro delle forze dell'ordine.