72 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Fca, Germania chiede il richiamo di 500 e Jeep Renegade. Delrio: “Richiesta irricevibile”

Si infiamma l’asse Roma-Berlino. Il Ministro dei Trasporti tedesco, Alexander Dobrindt, chiede l’intervento della Ue. La risposta del collega italiano: “Questa interpretazione della Germania va contro le regole, noi non abbiamo chiesto indagini ulteriori sul caso Volkswagen”
A cura di Matteo Vana
72 CONDIVISIONI
Immagine

Il caso che vede coinvolto il gruppo Fca, sospettato di aver violato le norme sulle emissioni negli Stati Uniti, sta facendo rapidamente il giro del mondo suscitando reazioni da più parti. In particolare è quella del Governo tedesco che, attraverso il Ministro dei Trasporti, Alexander Dobrindt, chiede all'Ue di garantire il richiamo di alcuni modelli come Fiat 500, Doblo' e Jeep-Renegade dopo l'inchiesta Usa sulle emissioni illegali. "Le autorità italiane sapevano da mesi che Fca, nell’opinione dei nostri esperti, usava dispositivi di spegnimento illegali" aveva dichiarato Dobrindt in una intervista alla Bild on Sonntang sottolineando come il gruppo si era rifiutato di chiarire.

Delrio: "Richiesta irricevibile"

A rispondere al collega tedesco ci ha pensato il Ministro dei Trasporti Graziano Delrio che, in una intervista al Tg3, ha chiarito: "La richiesta di Berlino è totalmente irricevibile. Abbiamo accettato di costituire a Bruxelles una commissione di mediazione perché non abbiamo niente da nascondere – ha aggiunto -. I nostri test dimostrano che non esistono dispositivi illegali e comportamenti anomali. Questa interpretazione della Germania va contro le regole che ci siamo dati di responsabilità di ogni Nazione verso le proprie case produttrici. Noi non abbiamo chiesto nessuna ulteriore indagine su Volkswagen, ci siamo fidati di loro. È giusto che il confronto avvenga sulla fiducia e il rispetto reciproci". Ancora più diretto era stato il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda che, a margine della registrazione di "Faccia a faccia" aveva tuonato: "Berlino, se si occupa di Volkswagen, non fa un soldo di danno".

La Commissione europea attende chiarimenti

Un'insistenza, quella tedesca, incomprensibile ai vertici italiani che chiedono rispetto soprattutto alla luce del comportamento tenuto dall'Italia nel caso Dieselgate che ha coinvolto il gruppo Volkswagen. Intanto dalla Commissione europea fanno sapere che il termine dato alle autorità italiane per chiarire la posizione  sulla contestazione dellomologazione di un modello della Fiat sollevate a settembre scorso dal ministro tedesco dei trasporti sta per scadere. Nonostante questo però è la stato lo stesso organo a ricordare come "i poteri della Commissione sono limitati perché può agire se uno Stato membro non rispetta le regole europee ma non direttamente contro un produttore di auto".

72 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views