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Fca, Marchionne alla ricerca di partner industriali

Il CEO di Fiat Chrysler Automobiles nella presentazione dei risultati finanziari del primo trimestre ha fatto capire che c’è bisogno di cambiare il modello di business del settore. Keller: “Le vendite sono in crescita mentre i margini calano”.
A cura di Vito Lamorte
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In occasione della presentazione dei risultati finanziari del primo trimestre del 2015, Sergio Marchionne ha finalmente mostrato i suoi obiettivi per il prossimo futuro. Il CEO di Fiat Chrysler Automobiles attraverso 26 slides intitolate "Confessions of a Capital Junkie. An insider perspective on the cure for the industry’s value-destroying addiction to capital" ha provato a illustrare la sua exit strategy che va oltre l'ambizioso commitment fissato per il 2018 con l’ultimo piano quinquennale. Questo permette ad Fca di collocarsi ai vertici della redditività: rispetto allo status quo, il Roic (remunerazione del capitale investito) è in crescita di 10 punti percentuali ed il multiplo Ev/Ebitda, (rapporto tra il valore di una società ed il margine operativo lordo) va da 3 a 8, in linea con la media dei costruttori premium e di altri settori come Telecomunicazioni, Imballaggi, Aerospazio e Difesa. Per questo Marchionne ha provato a sensibilizzare gli analisti sulla necessità di un consolidamento per abbattere il costo del capitale richiesto per sviluppare i nuovi prodotti e finanziare nuovi impianti. Il neo presidente della Ferrari non aveva come obiettivo quello di giustificare le attuali performance di Fca nei confronti dei concorrenti, promuoverne la vendita o rivedere il piano quinquennale ma quello di provare a convincere i suoi colleghi a cambiare il modello di business del settore attraverso un consolidamento. Solo il tempo potrà dirci se ci riuscirà.

Maryann Keller, nota consulente, parla così della situazione in cui si trova Marchionne: "Sergio è nel panico perché le vendite sono in crescita mentre i margini calano. Di questi tempi dovrebbe fare soldi a palate e invece ha bisogno di un partner più dei concorrenti. Nel Q1 i profitti sono saliti del 22% ma i margini restano lontani da quelli delle altre due Case automobilistiche di Detroit: Ford guadagna 924 milioni di dollari su 31 miliardi di fatturato, Gm 900 milioni su 35,7 miliardi mentre Fca si ferma a 92 milioni di euro su 26,4 miliardi".

I risultati finanziari rendono poco appetibile Fca, e case come la Ford hanno già declinato qualsiasi offerta. La casa automobilistica nel primo trimestre ha bruciato più di un miliardo di cassa e la risalta del dollaro ha portato ad un aumento dei ricavi del 4% e non del 15%. Il titolo Fca, il giorno seguente la presentazione ha chiuso con il terzo calo consecutivo (-5.65%). Una situazione non proprio facile.

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