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Fca, nuova inchiesta Usa rivela sottostime nei dati degli incidenti

Fiat Chrysler non ha riferito dati su decessi, lesioni e altre informazioni in incidenti che hanno coinvolto veicoli del gruppo. Per ritardi nella gestione dei richiami, l’Agenzia governativa ha già inflitto a Fca una multa di 105 milioni di dollari. Sempre negli Usa, i lavoratori bocciano l’accordo Uaw sul rinnovo del contratto.
A cura di Valeria Aiello
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Una nuova inchiesta, riportata dal Wall Street Journal, si aggiunge alla lunga lista di indagini della National Highway Traffic Safety Administration (Nhtsa), l’autorità statunitense per la sicurezza nei trasporti, che ha rilevato discrepanze nelle informazioni riportate da Fiat Chrysler su decessi, lesioni e altre informazioni in incidenti che hanno coinvolto veicoli del gruppo, come richiesto dalla legge. Fca, come le altre case automobilistiche, è obbligata a comunicare alla Nhtsa i dati sugli incidenti gravi con i suoi veicoli, entro cinque giorni dalla fine di ogni mese ma un’indagine preliminare dell’Agenzia ha evidenziato problemi circa gli obblighi normativi del cosiddetto Tread Act statunitense. Fca, che aveva sollevato il problema durante il rapporto con l’Autorità Usa, ha confermato le “carenze” identificate dall’Autorità statunitense, sottolineando il proprio impegno nelle indagini della Nhtsa. In una nota, il gruppo ha spiegato di “prendere molto seriamente la questione” e che “continuerà a cooperare con la Nhtsa” per risolverla e garantire che cose come queste “non si ripetano”.

Rischio nuova sanzione negli Usa. La Nhtsa ha già imposto a Fca una multa record da 105 milioni di dollari in luglio, per ritardi nella gestione dei richiami di 11 milioni di veicoli, oggetto di 23 azioni di richiamo emanate dall’Agenzia governativa dal 2013, tra cui vecchi modelli di Jeep incriminati di provocare incendi fatali in caso di tamponamento posteriori. La nuova inchiesta potrebbe ora portare a nuove multe. Il responsabile della Nhtsa, Mark Rosekind, ha definito il comportamento di Fiat Chrysler Automobiles una “significativa mancanza di responsabilità negli obblighi sulla sicurezza” e ha indicato che le autorità “decideranno appropriate azioni dopo avere raccolto informazioni addizionali sulla portata e le cause di questo fallimento”.

Bocciato l’accordo Uaw. La notizia di ulteriori azioni nei confronti de gruppo arriva in un momento delicato negli Usa. Se da un lato a giorni si attende la quotazione della Ferrari in Borsa, sul fronte dell’accordo con il sindacato Auto Workers (Uaw) per il rinnovo del contratto di 40mila dipendenti, l’intesa raggiunta lo scorso settembre tra l’ad Sergio Marchionne e il presidente del sindacato, Dennis Williams, è una bocciatura da parte dei dipendenti chiamati al voto: il 66% dei lavoratori di Jefferson North, lo stabilimento più significativo a Detroit, ha detto “no” al contratto con cui Fca si proponeva di eliminare il salario a doppio livello. La percentuale cresce al 77% tra i dipendenti più qualificati. Il sindacato non dispera, sperando di ribaltare l’esito del voto, ma la bocciatura aprirebbe a nuove intese da parte di Uaw con le rivali General Motors e Ford, per superare un eventuale congelamento sul fronte Fca.

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