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Fca-Psa, Marchionne taglia corto: “Non è cosa da farsi”

L’ad di Fiat Chrysler boccia la fusione con il gruppo francese: “Andiamo a chiuderci in un angolo con vantaggi minimi, che vanno a limitare le mosse di Fca”.
A cura di Valeria Aiello
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“Una fusione con Psa è un vantaggio troppo basso che va a limitare le scelte che sono disponibili a Fca andando avanti”. Sergio Marchionne da Chicago mette punto alle voci di un’intesa con il gruppo francese Peugeot Citroen che proprio ieri apriva a Fiat Chrysler, spingendo il titolo a Piazza Affari, ieri balzato al 5,9%. “Una fusione con Psa proibirebbe altre associazioni” spiega Marchionne “fino a limitare tutte le scelte che abbiamo”.

Non è una cosa da farsi – dice Marchionne a Class Cnbc – Andiamo a chiuderci in un angolo con vantaggi minimi, che vanno a limitare le mosse di Fca”.

Un’alleanza con Psa andrebbe “a forzare la posizione europea senza mai risolvere il problema fondamentale l’industria“. Questo il limite di una fusione con il gruppo francese rispetto a quella con altri partner in un processo di consolidamento che tale da “coprire tre parti del globo, America Latina, Nord America ed Europa. Siamo molto più deboli degli altri in Cina, ma come partner siamo ideali per alcuni, siamo diventati il sesto produttore di auto nel mondo. Scegliere Psa potrebbe limitare le mosse di Fca”. Guardando al mercato, Marchionne punta al “quinto delle vendite di Suv in Europa”, spingendo Jeep che verrà introdotto come marchio in Cina. Obiettivo ambizioso che “in Nord America è molto vicino”.

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