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Ferrari, 5 cose da dimenticare della stagione 2017

Dalla ruotata di Baku alla festa mancata in quel di Monza, proseguendo con il trittico asiatico che mette fine alle speranze iridate: ecco i cinque momenti peggiori del mondiale vissuto dalla Rossa di Maranello.
A cura di Matteo Vana
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Il contatto tra Vettel e Raikkonen alla partenza del GP di Singapore - Getty Images
Il contatto tra Vettel e Raikkonen alla partenza del GP di Singapore – Getty Images

Il 2017 ha rappresentato, per la Ferrari, l'anno della rinascita: la stagione precedente, infatti, era stata una delle peggiori in Formula 1, chiusa al terzo posto dietro Mercedes e Red Bull con zero vittorie. In quella appena passata, però, le Rosse di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen sono riuscite a tornare protagoniste riuscendo a duellare ad armi pari con le Mercedes e sfiorando il titolo. Un'annata caratterizzata da errori e scarsa affidabilità, soprattutto nel finale: ecco quali sono stati i momenti peggiori del 2017 vissuto dal Cavallino.

La ruotata di Baku

Una stagione, quella appena conclusa, che ha vissuto della rivalità tra Lewis Hamilton e Sebastian Vettel: i due piloti di Ferrari e Mercedes non si sono risparmiati nel duello, ma l'apice della contesa ha toccato il suo punto massimo a Baku. Una gara, quella dell'Azerbaijan che ha rappresentato il primo punto di svolta nel mondiale: Hamilton e Vettel sono uno dietro l'altro, davanti a tutti c'è la safety car. L'inglese, come al solito, decide l'andatura frenando e facendo innervosire il tedesco che prima lo tampona, poi lo affianca dandogli una ruotata. Un gesto non certo degno di un quattro volte campione del mondo che viene penalizzato buttando al vento una vittoria che, vista la sua SF70H, era quasi scontata. Una mossa che serve a minare le certezze del ferrarista – aumentando quelle del pilota della Mercedes – che dopo il contatto è costretto a presentarsi davanti alla Fia scusandosi pubblicamente per quanto avvenuto.

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La festa Mercedes nel Gran Premio d'Italia

Il Gran Premio d'Italia è da sempre la gara di casa per la Ferrari e mai come quest'anno c si aspetta una vittoria dal Cavallino. I tifosi sono pronti per fare festa, Vettel e Raikkonen hanno tra le mani la vettura giusta per interrompere il digiuno, ma fin dalle prime battute si capisce che la Mercedes non ha nessuna intenzione di lasciare strada alle Rosse. Le qualifiche dimostrano come il più in forma sia sempre Lewis Hamilton che si prende la pole position mentre Vettel è chiamato alla rimonta dall'ottava casella. In gara, poi, il tedesco ci prova, ma è solo terzo: sul podio sono i piloti delle Frecce d'argento ad occupare le prime due posizioni con l'inglese che supera in classifica il pilota del Cavallino. Un contraccolpo psicologico difficile da digerire per la scuderia italiana, battuta davanti al proprio pubblico e sopravanzata nel mondiale.

Lewis Hamilton festeggia sul podio di Monza - Getty Images
Lewis Hamilton festeggia sul podio di Monza – Getty Images

Il pasticcio di Singapore

Come spesso succede la Formula 1, così come la vita, concede spesso una seconda chance: l'occasione giusta è rappresentata dal Gran Premio di Singapore, tracciato sul quale le caratteristiche della SF70H vengono esaltate. A scattare davanti a tutti c'è Sebastian Vettel, al suo fianco Max Verstappen, poi Ricciardo e Raikkonen mentre Hamilton è solo 5°. La condizione ideale per il tedesco che può riprendersi la vetta del mondiale ed approfittare delle difficoltà dell'avversario per scavare un solco importante. Al via, però, i piani della Ferrari vengono scombinati immediatamente: Verstappen scatta meglio, affianca Vettel e cerca di superarlo. Alle loro spalle Raikkonen ha uno spunto decisamente migliore che lo porta a raggiungere l'olandese che, a quel punto, si trova tra le due Rosse. Vettel cerca di stringere per conservare la posizione, ma così facendo tocca la Red Bull innescando una carambola che toglie dalla contesa sia Verstappen sia Raikkonen e costringe al ritiro dopo pochi metri anche lui. Un disastro che spiana la strada ad Hamilton e che complica dannatamente la rincorsa al mondiale.

I problemi in Malesia e l'incidente con Stroll

Un altro dei weekend neri della Ferrari nel 2017 è senza dubbio quello della Malesia. I problemi, per la Rossa, iniziano già sabato mattina quando Vettel è costretto a rientrare, nel corso delle prove libere, per un problema alla sua vettura. I meccanici cercano di sistemare la monoposto per permettere al tedesco di disputare la sessione di qualifica, ma i loro sforzi si rivelano inutili: il quattro volte campione del mondo è costretto a partire dalle retrovie mentre davanti a tutti c'è ancora una volta il suo rivale, Lewis Hamilton. A tenere in vita le speranze in rosso c'è Kimi Raikkonen, 2°, ma il finlandese accusa un problema tecnico nel giro di riscaldamento lasciando vuota la sua casella. Vettel cerca la rimonta impossibile, riuscendo a risalire fino al 4° posto, ma l'inglese della Mercedes vince ancora allargando la forbice che lo separa dal tedesco. A concludere un weekend nerissimo per la Ferrari c'è anche l'incredibile incidente nel giro di rientro con Stroll, che costringe il pilota della Rossa a rientrare ai box sulla Sauber di Wehrlein.

Sebastian Vettel portato ai box da Pascal Wehrlein - Getty images
Sebastian Vettel portato ai box da Pascal Wehrlein – Getty images

La disfatta nella terra del Sol Levante

Se quella di Singapore era apparsa come la prima delle occasioni mancate e quella in Malesia una condanna, in Giappone arriva la sentenza che fa dire definitivamente addio alle speranze di riportare il titolo a Maranello. Prima del via i meccanici sono a lavoro sulle vettura di Sebastian Vettel per risolvere un problema a una candela: a pochi minuti dallo start, però, tutto sembra essersi risolto con gli uomini di Maranello che rimontano il cofano sulla sua SF70H. Bastano poche curve per capire che il guaio è tornato per presentare il conto: il tedesco perde potenza, viene sfilato dal gruppo, l'ingresso della safety car serve solo a prolungare l'agonia. Alla ripartenza Vettel infila la via dei box per ritirarsi, Hamilton vince la gara e va in fuga lasciando solo la matematica a far sperare nel titolo Ferrari che non arriverà.

La SF70H ai box dopo il ritiro in Giappone - Getty images
La SF70H ai box dopo il ritiro in Giappone – Getty images
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