Ferrari, Aldo Costa può tornare a Maranello: pronto per lui il ruolo di direttore tecnico
Mattia Binotto non è più il direttore tecnico della Ferrari: l'ingegnere svizzero, infatti, ha preferito lasciare il doppio incarico tenendo solo la posizione di team principal e dando mandato a tre responsabili come Enrico Cardile per le sospensioni, David Sanchez per l'aerodinamica e Corrado Iotti per la power unit di portare avanti il lavoro riferendo direttamente a lui.
Le novità, però, in casa Ferrari potrebbero non essere finite qui: secondo quanto riportato da Auto Bild, infatti, a Maranello si annuncia un clamoroso ritorno come quello che potrebbe portare Aldo Costa ad occupare proprio il ruolo di direttore tecnico della scuderia italiana dando vita a un nuovo processo di ristrutturazione per la Rossa. Le trattative sarebbero in fase avanzata tanto che la firma potrebbe essere annunciata già nel fine settimana di Hockenheim dove la Formula 1 si riunirà per disputare l'undicesima tappa del mondiale 2019. Costa ha lasciato il suo ruolo in Mercedes per stare più vicino alla famiglia e quella offerta dalla Ferrari rappresenterebbe la miglior soluzione possibile per tutti conciliando così le necessita del tecnico e quelle della scuderia italiana.
Per Costa sarebbe un ritorno alle origini
Per Costa sarebbe un ritorno visto che aveva già fatto parte di quel dream team dell’era Schumacher nel quale ricopriva il ruolo di assistente del capo progettista Rory Byrne, di cui poi ereditò il ruolo nel 2004. Dal 2006, invece, fu responsabile della progettazione e dello sviluppo della scuderia e successivamente direttore tecnico prima salutare il team nel 2011; a quel punto arrivò la Mercedes che non si fece scappare l'occasione ingaggiandolo e costruendo, anche grazie a lui, i successi degli ultimi anni. Adesso, però, Costa potrebbe riabbracciare la Ferrari dando vita a una nuova esperienza lavorativa e iniziando a lavorare da subito sulla vettura del prossimo anno e anche su quella del 2021 insieme a Simone Resta, anno in cui i regolamenti modificheranno le automobili di Formula 1 e probabilmente anche i valori in campo.