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Ferrari, Arrivabene: “Gli obiettivi restano gli stessi. Il team è unito”

Il Team Principal della Ferrari è intervenuto in conferenza stampa a Barcellona e ha parlato del team, dei suoi piloti e della stagione alle porte. Non sono mancati retroscena interessanti soprattutto sull’approdo di Vettel a Maranello.
A cura di Vito Lamorte
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Si respira aria nuova in Ferrari e lo si capisce dalle parole di mr. Maurizio Arrivabene. Il Team Principal del Cavallino Rampante in conferenza stampa a Barcellona ha parlato della scuderia a 360°. Dopo gli elogi arrivati durante i test di Jerez e in questi primi giorni della seconda sessione di prove in Catalogna, Arrivabene riporta tutti con i piedi per terra e si concentra nuovamente sugli obiettivi: "Non sono così pazzo da cambiare adesso gli obiettivi per la stagione! Restano gli stessi, vincere due gare andrebbe bene. Tre sarebbe perfetto, con quattro potrei correre senza scarpe per 100 km in collina a Maranello. Ovviamente i piloti vogliono vincere ogni gara, questo è il loro lavoro e quello per cui sono pagati. Voglio che la gente tenga i piedi per terra ed essere realistico. Poi in stagione vedremo. Io non mi sto nascondendo, sono gli altri team che lo stanno facendo". Il Team Principal della Rossa ha voluto parlare dell'atmosfera che si respira all'interno del team dopo il fallimentare 2014 chiuso senza vittorie e con 2 soli podi: "La cosa più importante è lavorare uniti, con obiettivi comuni e la grinta che ho visto negli occhi di chi ha lavorato notte e giorno, inclusi il 24 ed il 31 dicembre, ascoltando il suono dei motori o lavorando in Meccanica o ai Compositi anziché "Jingle Bells". Ho trovato persone di grande valore a Maranello e ognuno sta portando il proprio contributo, ben sapendo, però, che comunque la vettura non appartiene a nessuno, se non alla Ferrari e alla sua gente".

Su Vettel: "Senza Marchionne non sarebbe con noi"

Maurizio Arrivabene ha voluto raccontare come sono state messe le basi per l'approdo di Sebastian Vettel a Maranello: "Normalmente la Philip Morris non è mai coinvolta nella scelta dei piloti, ma nel caso di Vettel è andata diversamente. Quando siamo stati informati che Fernando avrebbe ufficialmente lasciato la squadra, e sto parlando del periodo del GP di Sochi, il nome di Vettel stava già circolando. La situazione non era chiara, perciò ho telefonato ad una persona che so che conosce molto bene Seb, e che conosco bene anche io. Era Sabine Kehm, la manager di Michael. Lei ha chiamato Sebastian. Lui aveva dei dubbi. Voleva sapere com’è la Ferrari, non conoscendo il team e l’approccio, e Sabine gli ha semplicemente descritto l’atmosfera che aveva trovato ai tempi di Michael, dicendo che è un grande team ed è come una famiglia. La telefonata che ha fatto la differenza è arrivata dopo, da Sergio Marchionne. Senza quella chiamata, Seb probabilmente non sarebbe con noi".

Su Raikkonen: "Kimi è motivato"

Anche Kimi Raikkonen sembra rinato e Arrivabene lo sottolinea: "Ha avuto i suoi problemi lo scorso anno, dovuti al poco feeling con la vettura, soprattutto all’anteriore. Non era una vettura che si adattava allo stile di Kimi. Ora la sente meglio e sorride". Infine il Team Principal ha aggiunto che il comportamento del finlandese è cambiato rispetto allo scorso anno: "L’ho visto ai box che spostava la vettura e provava a sistemare qualcosa. Gli ho chiesto: ‘Cosa stai facendo?'. Mi ha risposto che era un meccanico. Tutti i ragazzi attorno a lui si sono sorpresi. Kimi è motivato e si trova bene con Seb, e questo è ottimo".

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