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Ferrari contro la penalità inflitta a Vettel, la Rossa decisa a presentare appello

La scuderia di Maranello, dopo la penalità di 5 secondi inflitta per la manovra di Vettel nel GP del Canada, ha presentato l’intenzione di fare appello contro la decisione dei commissari che ha di fatto privato della vittoria il pilota tedesco.
A cura di Matteo Vana
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La penalità di 5 secondi inflitta a Sebastian Vettel non è andata giù alla Ferrari che ha reso nota la volontà di presentare appello contro la decisione dei commissari che ha, di fatto, tolto la vittoria al pilota tedesco nel GP del Canada. Come riportato da Sky Sport, infatti, la scuderia di Maranello ha manifestato l'intenzione di appellarsi, come specificato dal comunicato della FIA.

La scuderia italiana decisa a presentare appello

Una decisione, quella del Collegio dei commissari composto da Gerd Ennser, Mathieu Remmerie, Emanuele Pirro e Mike Kaerne, definita "assurda" dallo stesso Sebastian Vettel. Dello stesso avviso, a quanto pare, anche la Ferrari che ha annunciato l'intenzione di presentare appello contro la penalità sperando che la FIA accolga la richiesta restituendo la vittoria al quattro volte campione del mondo. La Rossa, a questo punto, ha 96 ore di tempo per confermare la sua decisione che costringerebbe, quindi, la Corte d’Appello a decidere, a quel punto, se discutere nuovamente la questione.

Sebastian Vettel - Getty images
Sebastian Vettel – Getty images

La possibilità di fare appello era stata specificata dalla stessa Federazione nel comunicato con il quale era stata resa nota la penalità inflitta a Sebastian Vettel nonostante non sia prevista questa possibilità nel caso in oggetto, ossia la penalizzazione di 5 secondi a un pilota che rischi di provocare un incidente in pista. La Ferrari, quindi, dovrà decidere se andare fino in fondo alla vicenda sperando che la Corte d'Appello, che dovrà riunirsi per decidere il da farsi, accolga le richieste della scuderia italiana che si è vista privare della prima vittoria stagionale per una decisione, a suo modo di vedere, ingiusta costringendo il tedesco a chiudere alle spalle del suo rivale, Lewis Hamilton, nonostante avesse tagliato per primo il traguardo. Una coda polemica, quella del GP del Canada, che avrà ancora ripercussioni e che sembra essere ben lontana dall'aver scritto la parole fine con la bandiera a scacchi.

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