Ferrari, debutto a Piazza Affari. Marchionne: “Nuovo capitolo della nostra storia”
Con il suono della campanella a Piazza Affari ha preso il via la quotazione della Ferrari sul mercato italiano. Per il debutto, dopo quello a Wall Street dello scorso 21 ottobre, a Palazzo Mezzanotte erano presenti Sergio Marchionne, gli azionisti John Elkann e Piero Ferrari, insieme all’ad di Borsa italiana, Raffaele Jerusalmi. "Ferrari un nuovo traguardo, una nuova partenza" scrive in un messaggio Marchionne. "Ferrari, un’icona del lusso simbolo della velocità che fa sognare il mondo intero" sottolinea Jerusalmi. Il titolo Ferrari che nell’ultima seduta dell’anno sul Nyse aveva chiuso a 48 dollari (circa 44 euro), a Piazza Affari ha aperto le contrattazioni a 43 euro, poi sceso sotto quota 42 euro, quindi sospeso dalle contrattazioni. Poi alle 9.45 rientrato agli scambi.
Marchionne: "Ferrari, italiana in ogni dettaglio"
“Si apre un altro importante capitolo della storia della Ferrari – ha detto Marchionne durante l’intervento – La scissione dal gruppo Fca sancisce in modo formale indipendenza che Ferrari ha sempre avuto pur facendo parte del gruppo Fca. Un altro grande grazie va agli azionisti. Che ci hanno sostenuto in particolare a John Elkann e Piero Ferrari che oggi rappresentano la continuità di un accordo che nel 1969 vide due grandi personaggi come Giovanni Agnelli e Enzo Ferrari stringersi una mano e basare un’alleanza nel reciproco rispetto. È il loro Dna che garantisce questa italianità. È impensabile una Ferrari pensata e prodotta fuori dalle storiche mura di Maranello. La Ferrari esprime questa sua italianità in ogni dettaglio, dalla capacità creativa che genera continua innovazione tecnologica fino al design di modelli eleganti ma anche estremamente funzionali”.
Renzi: "L’Italia finalmente c’è"
“Finalmente l’Italia c’è – ha commentato il premier Matteo Renzi – Non dobbiamo più avere paura dei mercati, se ci mettiamo in pista siamo i più bravi del mondo”. Per il premier la quotazione in Borsa a Milano di Ferrari, dopo quella di New York, “è un gesto importante che credo debba essere seguito da altre realtà quotate fuori. L’Italia deve smetterla di giocare con gli alibi, con i tentativi di giustificare le mancanze del passato. L’Italia finalmente c’è”. Renzi ha sottolienato come “l’Italia, se smette di avere paura, può tornare in pista e vincere. Dobbiamo cambiare mentalità, saper anche affrontare momenti no, ma saper anche ripartire. Vorrei che il 2016 sia l’anno in cui la smettiamo di recuperare ritardi e anticipiamo il futuro”.