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Ferrari nega che la Toro Rosso avrà il motore 2016

Le voci dell’utilizzo della power unit 2016 della Ferrari da parte del team di Faenza sono state smentite da entrambi gli entourage. Intanto la Toro Rosso sta curando il percorso verso il Mondiale nella maniera più dettagliata possibile: dalla preparazione fisica dei meccanici alla velocità nei pit-stop.
A cura di Vito Lamorte
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Secondo quanto riportato da diversi organi di informazione nelle ultime ore, per motivi logistici, la Ferrari preferirebbe fornire il suo motore 2016 alla Toro Rosso invece della power unit 2015. Sarebbe stato una grande notizia per la scuderia di Faenza ma l'informazione è stata subito smentita da entrambe le parti. Franz Tost ha dichiarato: "Non sarebbe un problema per noi, ovviamente. Ma non ho idea da dove è uscita questa cosa". Anche il portavoce per la Ferrari, Alberto Antonini, è d'accordo: "Io non ho sentito parlare di questa storia. Non sarebbe comunque facile adattare la vettura della Toro Rosso ad un altro motore all'ultimo minuto…".

La preparazione dei pit-stop

Intanto la Toro Rosso si allena in vista della stagione 2016. La factory di Faenza non è solo sede di progettazione e sviluppo della nuova monoposto ma è una palestra per i meccanici e sta lavorando sui pit-stop, fase ormai sempre più cruciale nei Gran Premi di Formula 1. La Toro Rosso sul proprio sito ufficiale ha spiegato come funziona la preparazione invernale dei cambi gomme, con due sessioni al giorno della durata di un’ora ciascuna. Il team faentino spiega quanto sia importante l’allenamento dei meccanici addetti  alle operazioni: "Il rito del pit stop è fisicamente impegnativo e se i meccanici non sono fisicamente pronti corrono il rischio di infortunarsi. Per scongiurarlo e per assicurarsi che i muscoli siano pronti all’azione si fa una fase di riscaldamento. Ecco infatti che, prima dei pit-stop ora effettuati all’interno del nuovo workshop, vediamo correre i nostri ragazzi lungo i corridoi del piano. Oltre a garantire che le loro performance siano al top prima dell’inizio della stagione, questo è anche il momento più adatto per testare i nuovi equipaggiamenti high-tech, progettati per accelerare un processo in cui anche la più piccola frazione di secondo può fare la differenza in pista. Su ogni ruota sono piazzate delle telecamere che monitorano ogni movimento, in modo da poterlo analizzare al rallentatore e capire dove si può guadagnare più tempo, mentre uno speciale software analizza ogni aspetto della procedura. Al momento, la vettura viene fatta arrivare a spinta, ma l’allenamento diventerà più duro durante le prime due sessioni di prove pre-stagionali a Barcelona. Lì infatti i piloti arriveranno in pit-lane alla solita velocità e ogni componente della vettura sarà caldo: tutto diventerà più realistico. E poi, molto presto, sarà tempo dei veri pit-stop a Melbourne, per l’inizio di una stagione in cui, tenendo conto della composizione delle nuove gomme Pirelli, si prevedono più soste rispetto al passato".

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