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Ferrari, parla Clear: “Gli pneumatici per noi restano un mistero”

Il responsabile dei tecnici di pista del Cavallino dichiara: “La loro gestione è difficoltosa. Perdiamo troppo in qualifica e non riusciamo a colmare il gap in gara nonostante la nostra macchina sia molto veloce”.
A cura di Matteo Vana
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Ferrari
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L'inizio di stagione, in casa Ferrari, non è stato dei migliori: nessuna vittoria nei primi sei Gran Premi, un distacco dalle Mercedes che, a meno di clamorosi ribaltoni, sembra essere già incolmabile. Le Rosse di Maranello sono in crisi, anche la Red Bull se ne è accorta e punta a diventare la vera rivale delle Frecce d'Argento di Lewis Hamilton e Nico Rosberg.

A Maranello non riescono a capire come fare per battere i rivali. Il potenziale c'è, ma non si riesce a mettere in pista: troppo spesso la Rossa è stata costretta a rimontare in gara, pagando il gap eccessivo rimediato in qualifica. Difficile così riuscire a portare a casa l'intera posta in palio, come spiega il responsabile dei tecnici di pista del Cavallino, Jock Clear.

"La distanza dalla Mercedes è più ampia di quanto ci aspettassimo, ma minore della media della scorsa stagione e dell'ultimo GP del 2015: stiamo chiudendo il gap e siamo certi che le due curve prestazionali possano sovrapporsi in futuro anche se non sappiamo ancora quando. In F1 non conta solo avere il potenziale, ma metterlo in pista. Non è facile avere un weekend perfetto: la Mercedes con Rosberg ha vinto quattro gare di fila, ma Hamilton ha avuto vari problemi, mentre noi abbiamo avuto la velocità, ma commettiamo degli errori in qualifica, scontati poi in gara" ha dichiarato ai microfoni di Auto Motor und Sport.

Pneumatici, un rebus da risolvere in fretta

Un'analisi lucida, onesta, senza peli sulla lingua. Il problema in casa Ferrari sembrano essere le gomme, troppo complicate da capire per gli uomini di Maranello.

"Gli pneumatici per noi restano un mistero, un buco nero. Abbiamo mille sensori che ci permettono di conoscere ogni dettaglio della vettura, ma per le gomme non abbiamo praticamente nulla. Solo temperatura e pressione, ma in realtà c’è molto di più e questo rende difficile la loro gestione e comprensione. Non è una scienza esatta e un ruolo importante lo giocano la sensibilità del pilota e il lavoro dell’ingegnere"

Un problema da risolvere in fretta se non si vuole buttare un campionato appena iniziato. La Red Bull è sempre più vicina, la Mercedes pare poter scappare e incrementare il proprio vantaggio ad ogni Gran Premio. In una Formula 1 in cui sono i dettagli a fare la differenza diventa sempre più importante non sbagliare niente, soprattutto ai box dove spesso è la strategia a fare la differenza.

A Barcellona siamo stati demoliti in qualifica ed è stata una brutta sorpresa per noi. La macchina era molto meglio di quanto abbia mostrato, ma non abbiamo capito il momento decisivo per ottenere il massimo dagli pneumatici. Ormai è difficile vedere i piloti sbagliare, anche a 18 anni; in quella gara avevamo la vettura più veloce, ma non siamo riusciti a passare la Red Bull. A Montecarlo, invece, ci è andata male: siamo capitati dietro a Massa e abbiamo perso tempo prezioso per recuperare".

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