Ferrari pone il veto sulla riduzione dei costi delle power unit
La Ferrari ha esercitato il suo diritto di veto contro la decisione presa a larga maggioranza dallo Strategy Group di introdurre un tetto di spesa alla fornitura del pacchetto cambio-power unit ai team clienti. Per questo la FIA e la FOM si sono attivate per l’introduzione dal 2017 di un motore standard da fornire a un prezzo più economico ai team che lo volessero.
La posizione della Ferrari
Maurizio Arrivabene ha spiegato la scelta della Ferrari di porre il diritto di veto per la fornitura di motori a basso costo in Formula 1 nella conferenza dedicata ai dirigenti, ha dichiarato: "Abbiamo esercitato un diritto di veto, in accordo con il nostro legittimo diritto commerciale come costruttori di Power Unit, non c’è altro da aggiungere". Arrivabene fa il punto della situazione: "Non siamo contrari agli altri team, difendiamo un nostro principio commerciale, siamo comunque aperti a trovare qualunque altro tipo di soluzione. Un'azienda quotata in Borsa, ma anche un’azienda come la Mercedes, ha costi di ricerca e sviluppo che in qualche modo deve recuperare, non conosco entità commerciali in giro per il mondo che diano i propri prodotti gratis o a costo ridotto".
La posizione delle altre scuderie
La FIA e FOM hanno voluto imporre un prezzo massimo per la fornitura della power unit ma la Ferrari ha applicato il suo veto. Toto Wolff, capo della Mercedes, ha una posizione molto simile a quella della Ferrari e difende la posizione di Arrivabene: "Come uno dei maggiori produttori, lavoriamo con pianificazioni a lungo termine. E dal processo di bilancio al processo di ricerca e sviluppo, ecc…tutto viene calcolato. Dal nostro punto di vista, è anche una questione di affari. La Ferrari è ora quotata in Borsa ed è difficile per una società trovarsi in una situazione in cui il prezzo viene imposto. Qualcuno potrebbe dire che siamo abbastanza forti e qualche milione non fa una grande differenza ma bisogna capire bene la situazione. Tutto viene ottimizzato attraverso l'organizzazione e queste cose dovrebbero essere discusse dietro le quinte".
Wolff ha fatto trasparire la sua contrarietà a un bando per un motore standard: "Introdurre un motore standard è un progetto complesso perché serve cambiare il regolamento per arrivare a un bilanciamento con il sistema corrente. È un approccio tecnologico completamente diverso".
Claire Williams, figlia di Sir Frank, ha dichiarato: "Sapete tutti che la Williams è sempre in prima linea nel supporto di ogni genere di contenimento dei costi in Formula 1, e rispettiamo il lavoro che sta facendo la FIA in questa direzione". Sul veto della Ferrari ha detto: "Fa parte delle regole il diritto di veto della Ferrari, è storico e lo hanno da molti anni. Non credo che l’abbiano esercitato su una base regolare ma ovviamente l’hanno esercitato quando hanno sentito la necessità di opporsi a qualcosa di importante per loro e Maurizio ha spiegato il perché l’hanno usato. Da quando ci sono io, come Williams, abbiamo sempre rispettato le regole, sono quelle che sono, come un sacco di cose in Formula 1, e andiamo avanti con queste".
Infine, Vijay Mallya della Force India ha affermato: "Apprezzo l’iniziativa della riduzione dei costi. Penso che la Force India abbia sempre chiesto un controllo dei costi in Formula 1. Detto questo, abbiamo un’eccellente relazione con Mercedes, power unit fantastica. Di sicuro, se la FIA sente il bisogno di stabilire un prezzo fisso di sei o sette milioni di euro per motore, questo mi darà una spinta per chiedere al mio amico Toto uno sconto sui propulsori. Ma siamo contrattualmente legati a Mercedes sino al 2020, e rispettiamo il nostro contratto". Anche il Team Principal della scuderia indiana si è espresso sul veto del Cavallino: "Ho sentito cosa ha detto Maurizio sul recente veto Ferrari. Ha dichiarato che è preparato a sedersi e discutere la riduzione dei costi, ed è una cosa che apprezziamo. Sfortunatamente negli ultimi due anni lo Strategy Group ha discusso di riduzione dei costi senza risultati significativi".