video suggerito
video suggerito

Ferrari, se non fosse stato per Alonso

Il valore dello spagnolo sulla Rossa è indiscutibile. Meno lo sono state dichiarazioni e polemiche in una stagione che era partita bene ma che poi è cresciuta poco e male.
A cura di v.a.
42 CONDIVISIONI
Immagine

La chiusura del mondiale di F1 ci consegna un quattro volte campione del mondo e il bilancio di una stagione che in Ferrari è partita bene e cresciuta male. Le uniche due vittorie non a caso per Alonso sono arrivate a inizio campionato. Fernando è pronto a lottare contro una solita Red Bull, veloce e costante quando al volante c’è un tedesco affamato di record. Lo sviluppo della F138 di metà stagione non ha portato l’asturiano a quel miglioramento. Diversamente da quanto accaduto in casa Red Bull. Alonso chiude la stagione con il doppio dei punti di Massa, riconfermandosi vice campione del mondo con qualche affanno e un velo di rassegnazione tra le polemiche e i troppi casi gomme. Un mondiale difficile per la scuderia di Maranello e avvolto dalle dure critiche di Alonso e da una fiducia probabilmente compromessa con il team.

Immagine

GP della Cina, Shanghai 14 aprile 2013

Una stagione altalenante nei risultati così come nei rapporti con un Presidente costretto a tirare le orecchie a un pilota che vorrebbe di più dalla Ferrari. Quel qualcosa in più di Red Bull e Mercedes, quel qualcosa in più che manca alla Rossa. Al pilota asturiano non resta che essere orgoglioso di un risultato costruito con le vittorie in Shanghai e Barcellona, i cinque podi da secondo di Melbourne, Montreal, Spa, Monza e Singapore e i terzi posto di Silverstone e Interlagos ottenuti su una monoposto che non sfrutta i gas di scarico ai fini aerodinamici e commette tanti, troppi errori di cui nessuno vuole la responsabilità.

Alonso su Ferrari, voto 8. Solo se inteso quale media tra le prestazioni di una Rossa da 6 (quasi meno) e il 10 di Fernando. Alonso in pista alza il livello al volante di una Ferrari che fa poca paura agli avversari. Alonso ha lottato oltre le potenzialità di una Ferrari che resta non vincente dal 2008, in un pesante quattro a zero con la Red Bull. Una F138 che non anche quest'anno non è stata in grado di reggere il passo della Red Bull ma con cui Alonso è riuscito comunque a mettersi alle spalle di un inossidabile Vettel.

Immagine

GP della Cina, Shanghai 14 aprile 2013

Ciao Felipe. Chiudere con la Ferrari nel Gran Premio di casa è la motivazione in più di Massa che saluta il suo pubblico e la Ferrari. Dopo otto stagioni si chiude un’epoca della Ferrari, una parte di storia che lo porta da collaudatore a pilota ufficiale, fino a essere a un passo dal titolo nel 2008 al fianco anche di quel Kimi Räikkönen che dal 2014 prenderà la sua monoposto. Una nuova era aspetta Massa, in Williams nell’anno in cui andranno in pensione i motori aspirati e torneranno i turbo. Per il brasiliano nuova esperienza per voltare pagina e chiudere una stagione in cui sul podio è salito solo in Spagna, alle spalle del suo compagno di squadra e di Kimi Räikkönen. Il brasiliano ai piedi del podio a Melbourne, a Monza e in India, chiude la stagione con l'ottava posizione n classifica.

Terzo posto nel mondiale Costruttori. Chiuso alle spalle di Red Bull e Mercedes in deciso all’ultima gara, ostacolato dalla penalità inflitta a Felipe Massa per essere transitato troppo in là, sulla linea della pit lane. Una penalità che pesa su Massa e sulla Ferrari che vede sfumare il secondo posto nonostante un perfetto Alonso, terzo sul gradino del podio del GP del Brasile. Un mondiale chiuso dietro alla Mercedes che a Interlagos ha mantenuto il vantaggio che sommato alla quinta posizione di Rosberg in una gara bagnata per metà in cui il tedesco si difende con i denti, lasciando il terzo posto del titolo Costrutttori ad una Ferrari che già guarda al futuro e ai cambiamenti radicali che dal prossimo anno entreranno in F1, Raikkonen incluso.

Immagine

GP della Cina, Shanghai 14 aprile 2013

(S)bilancio Ferrari. Il prossimo anno si ripartirà da Vettel campione del mondo e da una Red Bull da 10. E da una Ferrari con Alonso e il nuovo big, Kimi Raikkonen che quest’anno chiude con la piena sufficienza alle spalle di Hamilton, quarto in classifica piloti con la Lotus. Chi farà davvero il passo in avanti sarà Daniel Ricciardo che in Red Bull potrebbe concretizzare un buon risultato al fianco di Vettel. Per l’uscente Webber, che si dedicherà alle gare di durata con la Porsche, il saluto dal podio di Interlagos vale un 6 con riserva per un pilota che ha viaggiato ad armi pari con il Campione del mondo ma che in quest’anno ha risentito del peso di una scelta difficile. A precedere Massa in classifica piloti anche Rosberg e Grosjean. Il primo che per la tenacia su Mercedes chiude la stagione con un buon 7, così come per lo svizzero che in questa stagione ha tenuto alto il nome della Lotus. Solo dopo Felipe, ottavo, con tutti i se e i ma di un voto 5 di addio alla Ferrari.

Immagine

Felipe Massa, GP del Brasile, Interlagos 24 novembre 2013

42 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views