Ferrari, Sebastian Vettel: “La F1 è uno sport, non uno show”
Due podi in tre gare nel 2016 non soddisfano la fame di vittorie di Sebastian Vettel che, però, rimane fiducioso per il prosieguo della stagione della Ferrari. Il tedesco, oltre al pensiero fisso del titolo con la Rossa di Maranello, è molto impegnato con la GPDA nel voler cambiare la F1 e riportare la massima categoria del motorsport ai fasti che merita. Dopo la lettera che ha fatto infuriare Bernie Ecclestone e i vertici della Formula 1, il quattro volte campione del mondo ha affermato che uno sport come il suo deve essere essenzialmente una categoria motoristica capace di generare spettacolo e battaglie in pista:
"Per me la Formula 1 è uno sport. Capisco che la nostra categoria possa essere vista come un intrattenimento, uno show, ma per me è essenzialmente uno sport. Quando ho iniziato a partecipare alle corse automobilistiche, ciò che mi interessava era la concorrenza, battagliare in pista con gli altri ragazzi, cercando il modo di sopravanzare tutti e vincere le gare. Questo per me è il miglior spot per descrivere una competizione motoristica".
Infine il pilota tedesco della scuderia di Maranello si è soffermato sul nuovo regolamento tecnico che dovrebbe essere approvato entro la fine di questo mese per dare tempo alle squadre di lavorare in vista della stagione 2017. Secondo le prime indiscrezioni, queste regole renderanno le monoposto più estreme e più veloci di circa cinque secondi al giro rispetto a quelle attuali:
"Ci sarà un motivo se la nostra categoria è da sempre definitiva la classe regina del motorsport. Per logica nessuna vettura deve essere più veloce di una monoposto di F1".
"I proclami di Marchionne? Nessuna pressione sul team"
Vettel è tornato sui proclami del presidente della Ferrari, Sergio Marchionne, ed è convinto che non abbiano messo pressione al team:
"Le parole del presidente sono state mal interpretate dalla stampa. Tutti noi abbiamo detto che il nostro obiettivo è quello di vincere. Lo scorso anno sia io che la squadra venivamo da un’annata negativa e abbiamo disputato un buon Mondiale. Naturalmente quando si giunge secondi, l’anno dopo l’asticella si alza. La natura dello sport è quella di battagliare per vincere".