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Ferrari, un surriscaldamento è la causa del ritiro di Raikkonen

Il problema sulla monoposto del pilota finlandese non preoccupa la scuderia di Maranello a livello di affidabilità.
A cura di Vito Lamorte
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Una stagione iniziata con il piede sbagliato. Kimi Raikkonen aveva iniziato il 2016 con una partenza bruciante ma al ventunesimo giro la sua corsa si è interrotta: il pilota finlandese rientra ai box e mentre si accinge a parcheggiare la monoposto la sua vettura prende fuoco. Un detrito o, molto più probabilmente, un surriscaldamento legato alla bandiera rossa provocata dall'incidente tra Fernando Alonso e Esteban Gutierrez. Questo guasto ha privato così Raikkonen del primo dei cinque motori a disposizione di ogni pilota per le 21 gare in programma. Il problema avuto dal campione del mondo 2007 non preoccupa la scuderia di Maranello sul fronte dell'affidabilità e per la gara in Bahrain, fissata il 3 aprile, si correrà con temperature non estreme.

Una cosa che riguarda Kimi Raikkonen negli ultimi tempi è il rapporto con la dea bendata: il pilota finlandese,a Melbourne come in alcune gare dello scorso anno, è stato costretto ad alzare bandiere bianca per dei problemi alla monoposto. Scorrendo le statistiche del pilota finlandese il numero dei ritiri prima della bandiera scacchi è pari a 57 in carriera e si tratta di una quantità spropositata: guardando solo all’esperienza ferrarista (2007-2009) (2013 e tuttora in corso)"il contatore" segna 17, una cifra quantomai sintomatica. Paradossalmente, l'unica annata nella quale ci fu un certo equilibrio è quella con Fernando Alonso nel 2014, con lo spagnolo a quota 2 abbandoni e Kimi solo 1.

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