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Fiat a Termini Imerese: oltre 420 operai a Roma

Oggi l’ultimo round del confronto Fiat-Governo sul destino delicato dello stabilimento siciliano di Termini Imerese. Lumica (Pd): “Possibile una soluzione”.
A cura di Danilo Massa
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Fiat termini imerese

Di date conclusive se ne sono indicate fin troppe. Ma quella di oggi, che vede Sergio Marchionne tornare a palazzo Chigi per discutere la chiusura dello stabilimento di Termini Imerese, assume un particolare rilievo. Le decisioni, in realtà, sembrerebbero già prese, e vedrebbero la Fiat già lontana dall'impianto siciliano.

Tuttavia, pur disertando la casa torinese, il destino di Termini Imerese resta comunque tutto da scriversi. In questi giorni, infatti, diverse case automobilistiche sono state accostate all'impianto in quanto possibili acquirenti. Dalla cinese Chery automobiles, all'indiana Tata. Molto ancora, dunque, deve scriversi.

I sindacati lo sanno, i lavoratori sperano. Per questo motivo sono partiti numerosi lavoratori per il lungo viaggio che li ha portati a piazza Montecitorio alle 14.30, insieme ai colleghi del gruppo Fiat. 420 sono gli operai che hanno partecipato all'iniziativa di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil e Fismic. Operai ed un sindaco: Totò Burrafato, primo cittadino di Termini Imerese.

Forte, dunque, l'attenzione sull'incontro tra l'a.d. della Fiat, Sergio Marchionne, ed il governo. Intanto l'augurio del senatore Giuseppe Lumia, nativo di Termini Imerese: "Mi appello al senso di responsabilità del Governo e della Fiat. È ancora possibile trovare una soluzione per mantenere la produzione di automobili a Termini Imerese".

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