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Fiat: “Accordo fiscale con il Lussemburgo legittimo”

La società interviene sull’inchiesta della Commissione Ue in merito agli aiuti di stato: “Mai chiesto qualsivoglia esenzione o facilitazione fiscale in connessione con il ruling”.
A cura di Valeria Aiello
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Fiat interviene sulla conclusione della Commissione europea sul caso dell’intesa tra le autorità fiscali del Lussemburgo e Fiat Finance and Trade (Fcf), la controllata della Fiat che svolge attività di tesoreria e finanziamento per gli asset operativi del gruppo in Europa. Il processo di tax ruling relativo a Fcf in Lussemburgo è “legittimo e in ogni caso il potenziale impatto finanziario del caso sul gruppo non è significativo” si legge nella nota diffusa dal gruppo torinese. “La pubblicazione della decisione è un atto formale del procedimento che non introduce elementi nuovi nel caso”.

Fiat: “Mai chiesto qualsivoglia esenzione o facilitazione fiscale”

“La commissione ha preso la sua decisione sull’assunto che il ruling ricevuto da Fiat possa risultare in un trattamento fiscale dei redditi di Fcf in presunta violazione delle norme Ue in materia di aiuti di stato” si legge nella nota Fiat che contesta alle autorità fiscali del Lussemburgo un’intesa privilegiata con la tesoreria del Lingotto che avrebbe permesso la determinazione a priori dei prezzi di trasferimento di beni e servizi all’interno del gruppo, ai fini dell’imposizione fiscale. “La società non ha mai chiesto qualsivoglia esenzione o facilitazione fiscale in connessione con il ruling il cui solo scopo è chiarire le regole di transfer pricing da applicare nelle attività di finanziamento del gruppo. Il periodo sotto esame è limitato agli anni 2012 e 2013” spiega la nota della casa torinese. “Inoltre qualsiasi potenziale aumento della base imponibile di Fcf non sarebbe significativo rispetto ai risultati consuntivati dal gruppo e per di più comporterebbe variazioni di segno opposto in altre giurisdizioni fiscali, che dovrebbero essere concordate con le autorità fiscali degli altri paesi interessati dai rapporti di finanziamento intra-gruppo. Occorre anche rilevare che l’aliquota fiscale in Lussemburgo è simile a quella di altri sistemi fiscali europei e che nel periodo sotto esame il gruppo ha registrato nell'ambito delle sue attività europee significative perdite fiscalmente rilevanti. Infine Fiat continua a ritenere che qualsivoglia esame della questione da parte delle autorità non potrà che condurre alla conferma della legittimità' del tax ruling a suo tempo emesso”.

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