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Fiat: contro la chiusura di Termini Imerese sciopero annunciato dalla Cgil

Continua la battaglia tra sindacati e Fiat per il destino di Termini imerese.
A cura di Simonluca Pini
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Termini-Imerese

C'è poco da fare: il destino di Termini imerese è segnato; non si produranno più autovetture Fiat. Sergio Marchionne è stato molto chiaro al riguardo: Termini è lo stabilimento meno proficuo di tutto il gruppo e andrà chiuso entro il 2012.

Naturamente i sindacati (con le tre sigle Fiom, Fim e Uilm) non ci stanno e hanno indetto uno sciopero di 8 ore (la data esatta ancora non è stata comunicata). Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom, ha parlato di una decisione inaccettabile e di un problema nazionale rigurdo alla chiusura di Termini. Bocciatura netta sempre da parte della Fiom sull'ipotesi Cimino (l'imprenditore siciliano aveva annunciato la volonta di acquisire lo stabilimento per produrre auto ecologiche). Bocciatura arrivata anche dall'UGL metalmeccanici che, secondo il segretario nazionale Giovanni Centrella " si preferisce tentare tutte le strade per convincere il lingotto a continuare a produrre auto prima di sondare ipotesi alternative".

Il destino dello stabilimento è sempre più grigio: non si vedono possiiblità di uscita ne probabili compratori (in grado di garantire veramente il lavoro). Sicuramente la preoccupazione va a i tanti lavoratori sia dell'azienda che dell'indotto ma i sindacati dovrebbero iniziare a pensare a soluzioni costruttive e non ad inutili scioperi che, come ben sanno, non porteranno a nulla.

Simonluca Pini

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