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Fiat forse è pronta per un piano industriale per l’Italia

Dopo la presentazione del piano salva Chrysler, adesso la casa del Lingotto è pronta per riavviare anche gli stabilimenti italiani.
A cura di Eugenio Tinto
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I sindacati ci speravano, dopo aver visto la fermezza con la quale la Fiat nelle vesti di Sergio Marchionne aveva salvato la Chrysler con un piano industriale davvero mirabile. Adesso sembra la volta anche per l’Italia, con buona pace dei sindacati.

Le indiscrezioni, le voci che si rincorrono in queste ore, perché solo di voci si può parlare, dicono che il nuovo piano industrialeper l'Italia prevede un innalzamento della produzione da 600 mila vetture prodotte attualmente a 850-900 mila unità, rappresentando un aumento del 40%.

Il punto sul quale si batte è il seguente: gli stabilimenti in Polonia contano 5.800 addetti mentre quello in Brasile 8.700, la produzione totale è di 1.300 vetture. Il numero di vetture prodotte è sostanzialmente uguale a quello prodotto nei cinque stabilimenti che la Fiat ha in Italia, dove, però, lavorano ben 21.900 addetti. Bisogna riadattare gli stabilimenti a diverse produzioni che prima erano eseguite in stabilimenti diversi.

Lo stabilimento di Pomigliano, oltre a produrre già la Bravo e la Delta,dovrebbe produrre anche la Panda, mentre in quello di Cassino verrà prodotta l’erede della 159 più la nuova Milano. Nella fabbrica di Melfi si continuerà a produrre la Punto, mentre la MiTo dovrebbe essere prodotta nello stabilimento di Mirafiori. L'unico che da queste indiscrezioni sembra esser tagliato fuori dal piano industriale è lo stabilimento siciliano di Termini Imerese.

Eugenio Tinto

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