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Fiat, in officina 30 mila 500L per controllo airbag negli USA

La casa automobilistica italiana è coinvolta nella bagarre dei richiami delle vetture per un problema agli airbag. Prima della Fiat ci sono passati due colossi come la General Motors e la Toyota.
A cura di Vito Lamorte
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Episodio non proprio rassicurante per la Fiat Chrysler. Dopo i mega richiami di Toyota e General Motors e quelli meno eclatanti di numerosi altri costruttori, le severe normative americane sui richiami delle vetture coinvolgono anche la casa automobilistica del Lingotto. La Fiat è stata costretta a richiamare 29.500 "Fiat 500L" negli Stati Uniti e in Canada su timori che l'airbag per le ginocchia possa non aprirsi se la cintura di sicurezza non è allacciata. Una notizia riportata dalla stampa americana che ha tenuto a sottolineare che nessun incidente si è verificato, si tratta di precauzione. Il richiamo riguarda i modelli 2014 e 2015. Come già anticipato, anche la prima azienda automobilistica mondiale, la Toyota, si è trovata costretta a richiamare in officina una delle auto ibride più diffuse in tutto il pianeta: la Prius. 1,9 milioni di esemplari nel mondo – 5800 in Italia – sono state sottoposte a controllo per cambiare parte della centralina elettrica che ha mostrato il difetto di attivare la modalità "sicurezza" quando non necessario, limitando in questo modo la potenza erogata dal motore.

Altro discorso per la General Motors. La casa di Detroit ha richiamato negli Stati Uniti 3,16 milioni di modelli di automobili nel periodo 2000-2014, provocando un forte impatto sui conti del secondo trimestre di 300 milioni di dollari, che vanno ad aggiungersi ai 400 milioni di oneri già annunciati in occasione di altri richiami. Dall'inizio dell'anno nell’America del Nord sono stati 20 milioni. Già negli scorsi mesi la General Motors aveva effettuato, prima in marzo e poi in maggio, un richiamo di milioni di auto per un problema simile, per cui ha pagato al Dipartimento dei Trasporti una multa record da 35 milioni di dollari. La General Motors ha dichiarato di voler pagare un milione di dollari per ognuna delle vittime causate dai difetti dei propri veicoli che erano stati taciuti dagli ex-dirigenti. Il gruppo automobilistico di Detroit ha dichiarato di essere pronto a riconoscere tale somma a titolo di risarcimento alle famiglie delle vittime degli incidenti stradali causati da alcune automobili difettose. Ma se invece di mettere sul mercato macchine difettose le case costruttrici pensassero prima alle conseguenze irreparabili che questi difetti possono provocare  non sarebbe meglio per tutti? Come sempre, ai posteri l'ardua sentenza.

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