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Fiat incontra i sindacati: un anno di contratto e 40 euro in più in busta paga

Un solo anno anzichè tre ed un piccolo aumento salariale per gli 80.000 dipendenti in attesa di rinnovo. L’attuale situazione di mercato preoccupa il Lingotto che al tavolo delle trattative propone una soluzione ponte per rimandare il tutto a fine anno. L’accordo entro mercoledì 17 gennaio.
A cura di Luigi Ruggiero
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Incontro tra i sindacati e Fiat-Chrysler

Questa l'offerta che sta alla base dell'incontro tenutosi oggi tra Fiat e sindacati per corrispondere alla situazione economica legata al rinnovo contrattuale degli 80mila dipendenti in scadenza nel 2013, una sorta di soluzione provvisoria per rimandare la definizione del quadro generale al termine dell'anno in corso. Una proposta non accolta di buon grado dai sindacati, i quali non hanno comunque voluto corrispondere un no definitivo. Mercoledi 16 e giovedì 17 gennaio saranno intanto gli ultimi giorni utili per definire le buste paga del 2013, per allora si spera di raggiungere un punto d'incontro che metta d'accordo entrambi le parti.

Da definire – in particolar modo ci sarebbero la questione legata all'aumento salariale, che secondo Fiat andrebbe corrisposto in relazione alle presenze (escludendo di conseguenza gli operai in cassa integrazione), ed il turbamento generato dal solo anno di contratto posto sul tavolo della trattativa. Fin da sempre i contratti sono stati di tipo triennale, così come la durata di quello nazionale dei metalmeccanici appena rinnovato da Federmeccanica. Dal canto suo, la preoccupazione del Lingotto è invece quella generata dall'estrema incertezza dettata dalla crisi del mercato automobilistico che nel 2012 ha portato ad un crollo delle immatricolazioni di ben il 20%, cifre che oltre a far regredire il settore al lontano 1979 al tempo stesso hanno portato a ben 32 milioni di ore di cassa integrazione.

40 euro mensili non bastano – se pur la proposta non sembra poi esser cosi lontana dall'essere accettata, come spiega Roberto di Maulo, segretario generale della Fismic, essa è al momento "Insufficiente perchè devono entrare in busta paga i 103 euro mensili del vecchio premio di produzione", aggiungendo che nel 2013 "Bisognerà discutere i criteri con cui definire gli aumenti salariali del 2014 e del 2015, che devono essere sulla busta paga e non legati alle presenze". Per la Fismic la richiesta economica è di almeno 50 euro, gli stessi che detassazioni escluse ammonterebbero ad un premio di 45 euro in più in busta paga. Della stessa opinione anche l'Ugl, disponibile ad un'intesa per il solo 2013 ma intransigente sull'aumento mensile giudicato troppo ridotto, mentre la Fim non manca di far trapelare il proprio apprezzamento per la proposta salariale ottenuta dopo tre mesi sottolineando la possibilità di ragionare sul rinnovo annuale in virtù della delicata situazione che l'azienda italiana si trova ad affrontare.

Nel frattempo, lunedì 14 gennaio sarà l'occasione per ritornare a discutere della procedura di licenziamento avviata lo scorso 31 ottobre per 19 dipendenti di Pomigliano d'Arco. Martedi 15 gennaio scadrà infatti il tempo utile alle parti per appurare la realtà dei fatti e trovare un'accordo sull'obbligo stabilito dal Tribunale di Roma di assumere altrettanti cassaintegrati Fiom all'interno dello stabilimento campano. Secondo la magistratura il loro rientro in Fiat era stato impedito a causa dell'appartenenza ad un sindacato giudicato ostile. Per il momento non sembra esser ancora chiara la linea da seguire, tuttavia si sà quella di Pomigliano è una soluzione tutt'altro che delicata…

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