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Fiat, Marchionne visita Maserati: partono i 500 trasferimenti da Mirafiori

Sergio Marchionne, in visita presso gli stabilimenti torinesi, si è fermato per un’ora a parlare con i lavoratori che si sono detti pronti a seguire il piano del Lingotto.
A cura di Vito Lamorte
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Molti pensavano che Sergio Marchionne, amministratore delegato della FCA, fosse negli Stati Uniti invece, si è presentato allo stabilimento Maserati e ha tenuto una riunione con i lavoratori. È rimasto oltre un'ora a Grugliasco per parlare con loro del progetto e della loro risposta affermativa per andare avanti. In seguito il manager italo-canadese ha confermato che 500 dipendenti saranno trasferiti. Nella riunione si è parlato anche del contratto che, secondo quanto riferiscono i delegati presenti alla riunione, Sergio Marchionne si è detto è disponibile ad aumentare ma vorrebbe farlo solo a chi lavora mentre i delegati sindacali avrebbero risposto: "Meglio qualcosa in meno ma a tutti". Il caso dei 500 trasferimenti è esploso la scorsa settimana quando nello stabilimento Maserati di Grugliasco i lavoratori che aderiscono alla Fiom hanno interrotto la produzione per un'ora: circa 209 persone su 2.019, poco meno dell'11%, hanno scioperato protestando sulle condizioni di lavoro e sui turni. Una decisione che ha scatenato la reazione del Lingotto e del manager italo-canadese che ha risposto all'agitazione bloccando i 500 trasferimenti previsti da Mirafiori a Grugliasco. Questa scelta ha spaccato ulteriormente i sindacati, con le altre sigle che hanno attaccato la Fiom e le hanno addossato la responsabilità verso i 500 cassintegrati, che sarebbero rimasti tali senza il dietrofront di Marchionne. Il CEO di Fiat Chrysler Group ha scritto una lettera molto dura a tutti i dipendenti del gruppo condannando il comportamento di coloro che hanno guidato le agitazioni.

Critica la posizione della Fiom, che attraverso le parole del segretario provinciale Federico Bellono fa sapere: "Se, come pare, Marchionne è stato a Grugliasco anche per rendersi conto di persona della situazione, bene avrebbe fatto a incontrare anche i delegati della Fiom-Cgil, tanto più se lo sciopero di un'ora da loro indetto una settimana fa è stato una delle pietre dello scandalo. Il fatto che l'amministratore delegato della Fiat smentisca se stesso a distanza di pochi giorni non ci stupisce, dato che avevamo ritenuto fin dall'inizio poco credibile la ritorsione annunciata da Fiat".

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