Fiat vuole il 100% di Chrysler. Zanonato: “Quale futuro in Italia?”
Meno di una settimana fa, il Wall Street Journal comunicava l'intenzione di Fiat di acquistare il 100% di Chrysler e di quotarsi a Wall Street. L'unico limite all'operazione, il cui costo è valutato intorno ai 20 miliardi di dollari, potrebbe venire dalle banche, di cui Fiat avrebbe bisogno per un finanziamento di 10 miliardi di dollari. Di questi, 3,5-4 miliardi servirebbero ad acquistare le azioni Chrysler. La Fiat, che già possiede il 58,5% della casa di Detroit, mira al restate 41,5%, attualmente di Veba. A stabilire il prezzo delle quote sarà il Tribunale di Delaware, di cui si attende la sentenza tra giugno e luglio. L'offerta del Lingotto, comunque, dovrebbe partire da 1,8 miliardi, mentre Veba ne dovrebbe chiedere 4,8. Il prestito, invece, sarà garantito da Bank of America, Deutsche Bank, BNP Paribas e Goldman Sachs. Un ruolo importante nel finanziamento potrebbe essere ricoperto anche dalla familiare Exor, holding finanziaria italiana controllata dalla Giovanni Agnelli e C. All'assemblea degli azionisti di oggi, infatti, saranno presenti anche Marchione e John Elkann.
L'operazione Fiat-Chrysler riattualiza i dubbi sui progetti che Fiat ha in Italia. Con l'obiettivo di chiarire il destino del Lingotto e il suo ruolo in Italia, domani si incontreranno a Roma Marchionne e il Ministro dello sviluppo economico, Flavio Zanonato. Centro del confronto potrebbe essere il futuro degli stabilimenti di Mirafiori e Cassino. Ha spiegato Zanonato: "Quello che voglio capire da Marchionne è che intenzioni abbia rispetto alla presenza di Fiat in Italia. E' la più grande azienda del Paese, produce 420 mila vetture, il 30% di quelle che saranno vendute in Italia, non è poca cosa".