Folger, non era mononucleosi: il pilota MotoGP ha una sindrome genetica
Il team Yamaha Tech3 ha diffuso un aggiornamento sulle condizioni di Jonas Folger, il pilota tedesco costretto a saltare le ultime quattro gare del campionato MotoGP a causa di una sospetta mononucleosi. Rientrato dal Giappone, dove era stato costretto a saltare la prima delle tre gare della tripletta asiatica, Folger si è sottoposto a diversi esami medici a Monaco di Baviera in seguito ai quali ha ottenuto risposte diverse da quanto inizialmente ipotizzato.
Folger ha la sindrome di Gilbert
Al 24enne tedesco è stata diagnosticata la sindrome di Gilbert, un disturbo genetico piuttosto diffuso che interessa il 2-5% della popolazione mondiale, che riduce la capacità del fegato di metabolizzare efficacemente la bilirubina, un prodotto del catabolismo dell’emoglobina. Si tratta dunque di una condizione che affligge Folger da diversi anni ma che non era mai stata diagnosticata correttamente, peggiorando fino al crollo fisico avuto una volta arrivato in Giappone. Ora Folger sta affrontando una completa disintossicazione, volta a ripulire il corpo e aiutare il fegato a processare la bilirubina in una forma che può essere escreta. D’ora in poi Folger dovrà inoltre adattarsi a una dieta speciale.
"Ci convivo dal 2011 ma non sapevo cosa fosse"
Notizie ad ogni modo positive per i tifosi e per gli sponsor di Folger che non si può certo dire stia affrontando un periodo fortunato. In seguito al suo incidente ad Aragon, il tedesco ha rimediato una lesione a un nervo delle corde vocali che gli ha leggermente modificato la voce. In quest’ultimo caso, il tedesco dovrà pazientare, visto che il recupero può richiedere anche 1-2 anni. Ad ogni modo, l’obiettivo di Folger è quello di tornare in pista il prima possibile. “È un enorme sollievo avere una chiara comprensione della situazione e capire come procedere – ha spiegato il tedesco in un lungo post sui social – Le ultime sei settimane sono state molto difficili per me, non sapendo esattamente cosa stesse succedendo o perché il mio corpo si fosse fermato completamente. Convivo con questo problema dal 2011 ma sono stato sempre in grado di superarlo senza mai sapere di cosa si trattasse veramente. Mi dispiace solo che si sia dovuto verificare un episodio così grave per diagnosticare definitivamente la situazione ma sono felice di avere finalmente delle risposte. Mi manca il mio team e tutti i miei amici nel paddock. Ho ricevuto un grande sostegno sui social da parte non solo dei fan ma anche i miei avversari e questo significa molto per me. Vorrei ringraziare il team Monster Tech 3 Yamaha e tutti i miei sponsor per aver creduto in me e per i messaggi di supporto. Tornerò più forte che mai, lottando al top della MotoGP”.